Il Parco regolerà l’utilizzo della Ferrata del Cabirol
di Gian Mario Sias
Le nuove norme disciplineranno il turismo attivo da anni in continua crescita Il direttore Mariani: «Nuove norme per favorire sicurezza e sviluppo economico»
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ALGHERO. «Il Parco naturale regionale di Porto Conte sarà tra i primi in Italia a regolamentare il settore delle attività alpinistiche nel proprio territorio, conciliando le esigenze di sicurezza, di tutela del bene ambientale e di fruizione di una risorsa che può produrre ricchezza per la comunità, e non solo in termini economici». Parola di Mariano Mariani.
Il direttore di casa Gioiosa annuncia l’imminente varo di un regolamento, la cui bozza è già in avanzata fase di studio, che «finalmente disciplinerà l’utilizzo della Ferrata del Cabirol e di altri percorsi, impedendo al tempo stesso il proliferare di nuovi, senza regole, senza autorizzazioni e senza le dovute condizioni di sicurezza», come dice ancora Mariani. Nelle scorse settimane le associazioni Mountain Wilderness e Gruppo di impegno giuridico avevano denunciato che la famosissima ferrata, ormai vera e propria attrazione turistica, «è totalmente abusiva». Prima di loro, però, ci aveva già pensato il Parco a mettere mano alla situazione per rimettere ordine a un settore dalle potenzialità straordinarie, sia dal punto di vista promozionale e turistico che dal punto di vista della ricerca scientifica. «Ci sono due esigenze che contrastano tra loro e che vogliamo provare a far convivere», afferma Mariani. «Da un lato c’è chi giustamente chiede massima attenzione alle esigenze di tutela e salvaguardia del patrimonio naturalistico – spiega – perché certe attività rischiano di danneggiare gli habitat e di mettere a rischio la sicurezza delle persone». Vero, ma «dall’altro è in crescita il turismo attivo, segmento per noi molto importante, e tra gli addetti ai lavori la ferrata del Cabirol è ormai nota a livello internazionale, è citata nelle guide ed è segnalata dalle associazioni del settore». Di fronte a questo doppio bisogno, il cda del Parco ha dato mandato a Mariani per la stesura di un disciplinare insieme a tutte le forze istituzionali, culturali e sociali direttamente interessate a un percorso di normalizzazione per un fenomeno che rischia di andare fuori controllo. «I controlli dei vigili del fuoco hanno permesso di verificare la presenza di determinate condizioni di sicurezza, sono stati fatti interventi di manutenzione straordinaria e la relazione tecnica dei vigili attesta che è tutto in regola», precisa il direttore. Almeno da quel punto di vista, perché «in realtà certe opere, per essere realizzate, richiederebbero iter edilizi ben più complessi». Quei percorsi, insiste Mariani, «sono importanti anche per noi, li usiamo per i monitoraggi su specie e habitat, sono al servizio dell’attività istituzionale dell’ente, non possono essere eliminati». Ora però basta. «I percorsi esistenti vanno individuati e inseriti in un repertorio – annuncia – chi viene al Parco potrà fare attività solo in quei percorsi, una volta messi in sicurezza e autorizzati, con una gestione che ci consenta di guadagnare quel che serve per la manutenzione straordinaria». Del pool di esperti che stanno lavorando a questo progetto, grazia al quale Porto Conte si mette all’avanguardia, fanno parte Corpo nazionale di soccorso alpino, Corpo forestale, Comune di Alghero, Club alpino italiano e vigili del fuoco.
Il direttore di casa Gioiosa annuncia l’imminente varo di un regolamento, la cui bozza è già in avanzata fase di studio, che «finalmente disciplinerà l’utilizzo della Ferrata del Cabirol e di altri percorsi, impedendo al tempo stesso il proliferare di nuovi, senza regole, senza autorizzazioni e senza le dovute condizioni di sicurezza», come dice ancora Mariani. Nelle scorse settimane le associazioni Mountain Wilderness e Gruppo di impegno giuridico avevano denunciato che la famosissima ferrata, ormai vera e propria attrazione turistica, «è totalmente abusiva». Prima di loro, però, ci aveva già pensato il Parco a mettere mano alla situazione per rimettere ordine a un settore dalle potenzialità straordinarie, sia dal punto di vista promozionale e turistico che dal punto di vista della ricerca scientifica. «Ci sono due esigenze che contrastano tra loro e che vogliamo provare a far convivere», afferma Mariani. «Da un lato c’è chi giustamente chiede massima attenzione alle esigenze di tutela e salvaguardia del patrimonio naturalistico – spiega – perché certe attività rischiano di danneggiare gli habitat e di mettere a rischio la sicurezza delle persone». Vero, ma «dall’altro è in crescita il turismo attivo, segmento per noi molto importante, e tra gli addetti ai lavori la ferrata del Cabirol è ormai nota a livello internazionale, è citata nelle guide ed è segnalata dalle associazioni del settore». Di fronte a questo doppio bisogno, il cda del Parco ha dato mandato a Mariani per la stesura di un disciplinare insieme a tutte le forze istituzionali, culturali e sociali direttamente interessate a un percorso di normalizzazione per un fenomeno che rischia di andare fuori controllo. «I controlli dei vigili del fuoco hanno permesso di verificare la presenza di determinate condizioni di sicurezza, sono stati fatti interventi di manutenzione straordinaria e la relazione tecnica dei vigili attesta che è tutto in regola», precisa il direttore. Almeno da quel punto di vista, perché «in realtà certe opere, per essere realizzate, richiederebbero iter edilizi ben più complessi». Quei percorsi, insiste Mariani, «sono importanti anche per noi, li usiamo per i monitoraggi su specie e habitat, sono al servizio dell’attività istituzionale dell’ente, non possono essere eliminati». Ora però basta. «I percorsi esistenti vanno individuati e inseriti in un repertorio – annuncia – chi viene al Parco potrà fare attività solo in quei percorsi, una volta messi in sicurezza e autorizzati, con una gestione che ci consenta di guadagnare quel che serve per la manutenzione straordinaria». Del pool di esperti che stanno lavorando a questo progetto, grazia al quale Porto Conte si mette all’avanguardia, fanno parte Corpo nazionale di soccorso alpino, Corpo forestale, Comune di Alghero, Club alpino italiano e vigili del fuoco.