La Nuova Sardegna

Cagliari

Sanità che non funziona

Chiude poliambulatorio di Dolianova, pazienti dirottati a Quartu e Sinnai: «Ma non ci sono autobus»

di Ilenia Mura
Chiude poliambulatorio di Dolianova, pazienti dirottati a Quartu e Sinnai: «Ma non ci sono autobus»

Parapiglia in consiglio comunale fra sindaco e consiglieri di opposizione dopo la presentazione di una interrogazione sul tema

3 MINUTI DI LETTURA





Dolianova Il Poliambulatorio della Asl 8 di Dolianova chiude per lavori previsti a partire dal 25 marzo con un finanziamento di 1 milione e 200mila euro, l’amministrazione non trova un locale dove trasferire temporaneamente i servizi sanitari, dunque i pazienti, per lo più anziani, sarebbero stati dirottati negli ambulatori di Quartu Sant’Elena e Sinnai.

Il problema? «Da Dolianova non ci sono collegamenti verso i due centri dell’hinterland, così i nostri concittadini – denuncia la consigliera di opposizione Stefania Frigau – sarebbero obbligati a dirigersi a Cagliari e prendere un autobus che li porti in uno degli ambulatori fra Quartu e Sinnai. Ma stiamo parlando per la maggior parte di 80enni». 

Consiglio comunale infuocato, lo scorso 13 marzo, a Dolianova. Quando i consiglieri di opposizione, Stefania Frigau e Andrea Stocchino, avrebbero cercato di rivolgere una interrogazione sul tema sanità al sindaco Ivan Piras, l’aula si sarebbe trasformata in un ring. «Abbiamo chiesto lumi sulla chiusura improvvisa di tutti i servizi erogati dal poliambulatorio del sistema sanitario regionale. Siamo stati sbattuti fuori, senza avere alcuna risposta. Anzi – spiega imbarazzata Frigau – il sindaco mi ha dato dell’ignorante e poi ha deciso di sospendere la seduta».  

«Risultato? Nessuna risposta. Eppure la nostra domanda era di una semplicità disarmante», continuano Frigau e Stocchino: «Da anni si sapeva che l’edificio del poliambulatorio sarebbe stato ristrutturato, perché l’Amministrazione non ha trovato per tempo un altro immobile pubblico per garantire almeno i servizi essenziali?» Il sindaco non avrebbe dato spiegazioni: «Nessuna risposta. E mentre qui ci si barrica dietro un mutismo imbarazzante, a pochi chilometri di distanza, nella vicina Senorbì, il poliambulatorio funziona alla grande: specialisti di ogni settore (allergologia, cardiologia, dermatologia, ginecologia, neurologia) e servizi efficienti per i cittadini, dal Cup al rilascio delle esenzioni. In altre parole, la sanità pubblica che funziona».

E a Dolianova? «Qui i cittadini si chiedono perché, dall’oggi al domani, sia stato sospeso ogni servizio, senza neanche la garanzia di un minimo di continuità. Un prelievo del sangue? Un’urgenza? Ci si arrangia. Magari con un viaggio fino a Quartu o Sinnai. Peccato che questi centri non siano nemmeno collegati con i mezzi pubblici, quindi chi non ha un’auto, si arrangia. E chi deve sottoporsi a controlli costanti, come i pazienti in terapia anticoagulante, che necessitano di prelievi regolari per evitare gravi complicazioni? Per loro (e per i loro familiari che li assistono), il centro prelievi di Dolianova era un servizio fondamentale. Ora invece dovranno trovare soluzioni alternative, magari improvvisate, con tutte le difficoltà del caso». Secondo i consiglieri c’è qualcosa di più grave»: «La totale assenza di spiegazioni. L’amministrazione ha scelto di non fornire alcuna informazione ai cittadini, ignorando la domanda più ovvia: perché non si è provveduto a trasferire gli ambulatori in un’altra struttura comunale, come promesso più volte dallo stesso sindaco? Noi continuiamo a chiederlo, a nome di tutti i cittadini. E attendiamo risposte. Magari, prima o poi, qualcuno deciderà di darcele».

Primo piano
L’incidente

È in coma l’uomo schiacciato dall’auto messa in moto da un bambino

Le nostre iniziative