Il Comune difende i Mamuthones: marchio registrato
Maria Giovanna Fossati
L'amministrazione comunale ha registrato alla Camera di commercio di Nuoro "il marchio di tutela del territorio mamuthones e issohadores di Mamoiada" per metterei paletti a quello che considerano uno sciacallaggio sulle loro tradizioni
23 aprile 2010
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MAMOIADA. Giù le mani dalla maschere di Mamoiada. Mamuthones e issohadores sono e restano un patrimonio culturale «unico e inestimabile» della comunità di Mamoiada. La diffida parte dal sindaco Graziano Deiana e dalle associazioni del paese.
Deiana, la Proloco e le associazioni Atzeni Beccoi e Viseras diffidano pubblicamente «chiunque utilizzerà le maschere dei mamuthones e issohadores in maniera difforme e distorta rispetto a quella tradizionale, sia in pubblico che in privato, con o senza scopo di lucro». E per meglio tutelarsi oltre alla diffida, l’amministrazione comunale dal 16 marzo scorso ha regolarmente registrato alla Camera di commercio di Nuoro «il marchio di tutela del territorio mamuthones e issohadores di Mamoiada».
Con un documento congiunto il sindaco e le associazioni mettono i paletti a quello che considerano uno sciacallaggio sulle loro tradizioni: «Ultimamente l’immagine e l’uso delle nostre maschere - inizia il documento - viene presentata con una certa frequenza da parte di alcuni operatori turistici, enti ed associazioni di varia natura, nazionali ed anche estere, in maniera alquanto distorta rispetto all’immagine tradizionale da tempo consolidata e riconosciuta come autentica non solo dalla comunità mamoiadina ma anche da numerosi studiosi di indiscussa serietà e capacità professionale».
Chi siano i presunti colpevoli di uso distorto del biglietto da visita di Mamoiada non si sa. È chiaro invece l’obiettivo del comunicato: «Con questo gesto vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica, la stampa, gli operatori economici e i privati cittadini nel rispetto della tradizione e dei valori in essa rappresentati», spiega ancora la nota. E prosegue: «Le esibizioni pubbliche dei gruppi di mamuthones e issohadores devono essere considerate una sincera e autentica manifestazione di un patrimonio culturale, un rito, una cerimonia solenne, tramandatici dai nostri avi e che niente ha a che vedere con altre sfilate di gruppi di maschere che diversamente molte associazioni di altri paesi stanno riproponendo. E non devono essere confuse con banali spettacoli folkloristici».
Ora, dopo la registrazione del marchio, l’uso non autorizzato delle maschere tradizionali di Mamoiada diventa appropriazione indebita. E come tale è perseguibile.
Deiana, la Proloco e le associazioni Atzeni Beccoi e Viseras diffidano pubblicamente «chiunque utilizzerà le maschere dei mamuthones e issohadores in maniera difforme e distorta rispetto a quella tradizionale, sia in pubblico che in privato, con o senza scopo di lucro». E per meglio tutelarsi oltre alla diffida, l’amministrazione comunale dal 16 marzo scorso ha regolarmente registrato alla Camera di commercio di Nuoro «il marchio di tutela del territorio mamuthones e issohadores di Mamoiada».
Con un documento congiunto il sindaco e le associazioni mettono i paletti a quello che considerano uno sciacallaggio sulle loro tradizioni: «Ultimamente l’immagine e l’uso delle nostre maschere - inizia il documento - viene presentata con una certa frequenza da parte di alcuni operatori turistici, enti ed associazioni di varia natura, nazionali ed anche estere, in maniera alquanto distorta rispetto all’immagine tradizionale da tempo consolidata e riconosciuta come autentica non solo dalla comunità mamoiadina ma anche da numerosi studiosi di indiscussa serietà e capacità professionale».
Chi siano i presunti colpevoli di uso distorto del biglietto da visita di Mamoiada non si sa. È chiaro invece l’obiettivo del comunicato: «Con questo gesto vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica, la stampa, gli operatori economici e i privati cittadini nel rispetto della tradizione e dei valori in essa rappresentati», spiega ancora la nota. E prosegue: «Le esibizioni pubbliche dei gruppi di mamuthones e issohadores devono essere considerate una sincera e autentica manifestazione di un patrimonio culturale, un rito, una cerimonia solenne, tramandatici dai nostri avi e che niente ha a che vedere con altre sfilate di gruppi di maschere che diversamente molte associazioni di altri paesi stanno riproponendo. E non devono essere confuse con banali spettacoli folkloristici».
Ora, dopo la registrazione del marchio, l’uso non autorizzato delle maschere tradizionali di Mamoiada diventa appropriazione indebita. E come tale è perseguibile.