Il primo matrimonio tra due donne
di Giusy Ferreli
Unione civile tra Liliana e Ramona nel capoluogo della Barbagia. A celebrare il rito sarà il sindaco Andrea Soddu
03 dicembre 2017
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NUORO. Lili e Ramona, dalla Romania in Sardegna. Per lavoro e per amore. Da dieci anni le loro esistenze scorrono tra Nuoro, dove Liliana Craciun, 50 anni, ha trovato lavoro come badante e Sassari, la città dove Ramona Dinescu, 42, fa l’infermiera professionale.
Da dieci anni si inseguono lungo le strade tortuose dell’amore e ora, dopo tanto peregrinare, hanno deciso di metter su casa. E grazie alla legge sulle unioni civili nei primi mesi del prossimo anno convoleranno a giuste nozze. A Nuoro. Sarà la prima coppia lesbo a unirsi civilmente nel Municipio nuorese. Lili e Ramona diranno sì di fronte al primo cittadino Andrea Soddu. E lo faranno non appena possibile, quando i ritmi frenetici delle rispettive occupazioni consentiranno di tornare nel loro paese d’origine per ottenere i documenti. E di mettere l’imprimatur su una storia d’amore lunga tre lustri.
«Siamo molto contente di poter fare il grande passo. Stiamo assieme da quindici anni. Abbiamo atteso tanto questa legge e finalmente ci siamo. Io a luglio sono tornata in patria e ho fatto tutte le pratiche, mancano solo i documenti di Ramona e poi» dice Liliana che racconta la loro storia con voce roca per aver cantato a squarciagola nel raduno di connazionali che si è svolto venerdì a Villagrande Strisaili, in occasione della ricorrenza nazionale rumena. La storia è simile a quella di tanti stranieri che hanno cercato fortuna in Italia «Sono arrivata in Sardegna dieci anni fa, prima è arrivata la mia compagna Ramona che aveva trovato un posto di lavoro come infermiera. Un mese dopo ho deciso di seguirla». L’idillio tra le due donne è andato di pari passo con quello per la Sardegna. «Qui a Nuoro ho trovato tanti amici. La città è diventata la mia seconda casa e qui abbiamo deciso di sposarci». La stessa cosa vale per Ramona che in un italiano fluente racconta il suo innamorante per l’isola e per la sua gente.
«Sono stata accolta benissimo» sottolinea Ramona. Lili è nata in una grande realtà urbana del sud della Romania, Braila, città portuale sul Danubio che conta 500mila abitanti mentre la sua compagna arriva da Bistrita, una cittadina della Transilvania. «Nel mio paese – dice – purtroppo non esiste ancora una legislazione che consenta le unioni omosessuali. Spero che si decidano a compiere al più presto questo passo di civiltà». In attesa della cerimonia, le due donne, che tra i testimoni hanno scelto Cristina Tanco, sindacalista rumena della Cgil, continuano a lavorare. Liliana si prende cura della signora Matilde, un’anziana donna nuorese di 91 anni, Ramona svolge in suoi turni di lavoro in una struttura sanitaria di Ittiri. Hanno preso un giorno libero per partecipare alla festa di Villagrande, occasione buona per annunciare la lieta notizia. Che è arrivata anche al primo cittadino. «Ogni coppia che sceglie Nuoro per sposarsi e per viverci è benvenuta» commenta Soddu che è pronto a officiare il rito civile. Il secondo che verrà celebrato nel capoluogo dopo la cerimonia, svoltasi nella sala di rappresentanza del Municipio il 21 dicembre del 2016. In quell’occasione Andrea Soddu ha accolto due giovani, Antonio Pino Toschi e Andrea Ticca, e li ha uniti civilmente .
Da dieci anni si inseguono lungo le strade tortuose dell’amore e ora, dopo tanto peregrinare, hanno deciso di metter su casa. E grazie alla legge sulle unioni civili nei primi mesi del prossimo anno convoleranno a giuste nozze. A Nuoro. Sarà la prima coppia lesbo a unirsi civilmente nel Municipio nuorese. Lili e Ramona diranno sì di fronte al primo cittadino Andrea Soddu. E lo faranno non appena possibile, quando i ritmi frenetici delle rispettive occupazioni consentiranno di tornare nel loro paese d’origine per ottenere i documenti. E di mettere l’imprimatur su una storia d’amore lunga tre lustri.
«Siamo molto contente di poter fare il grande passo. Stiamo assieme da quindici anni. Abbiamo atteso tanto questa legge e finalmente ci siamo. Io a luglio sono tornata in patria e ho fatto tutte le pratiche, mancano solo i documenti di Ramona e poi» dice Liliana che racconta la loro storia con voce roca per aver cantato a squarciagola nel raduno di connazionali che si è svolto venerdì a Villagrande Strisaili, in occasione della ricorrenza nazionale rumena. La storia è simile a quella di tanti stranieri che hanno cercato fortuna in Italia «Sono arrivata in Sardegna dieci anni fa, prima è arrivata la mia compagna Ramona che aveva trovato un posto di lavoro come infermiera. Un mese dopo ho deciso di seguirla». L’idillio tra le due donne è andato di pari passo con quello per la Sardegna. «Qui a Nuoro ho trovato tanti amici. La città è diventata la mia seconda casa e qui abbiamo deciso di sposarci». La stessa cosa vale per Ramona che in un italiano fluente racconta il suo innamorante per l’isola e per la sua gente.
«Sono stata accolta benissimo» sottolinea Ramona. Lili è nata in una grande realtà urbana del sud della Romania, Braila, città portuale sul Danubio che conta 500mila abitanti mentre la sua compagna arriva da Bistrita, una cittadina della Transilvania. «Nel mio paese – dice – purtroppo non esiste ancora una legislazione che consenta le unioni omosessuali. Spero che si decidano a compiere al più presto questo passo di civiltà». In attesa della cerimonia, le due donne, che tra i testimoni hanno scelto Cristina Tanco, sindacalista rumena della Cgil, continuano a lavorare. Liliana si prende cura della signora Matilde, un’anziana donna nuorese di 91 anni, Ramona svolge in suoi turni di lavoro in una struttura sanitaria di Ittiri. Hanno preso un giorno libero per partecipare alla festa di Villagrande, occasione buona per annunciare la lieta notizia. Che è arrivata anche al primo cittadino. «Ogni coppia che sceglie Nuoro per sposarsi e per viverci è benvenuta» commenta Soddu che è pronto a officiare il rito civile. Il secondo che verrà celebrato nel capoluogo dopo la cerimonia, svoltasi nella sala di rappresentanza del Municipio il 21 dicembre del 2016. In quell’occasione Andrea Soddu ha accolto due giovani, Antonio Pino Toschi e Andrea Ticca, e li ha uniti civilmente .