Olbia dice addio a Piero Giagnoni campione nello sport e nella vita
L’ex calciatore e consigliere comunale si è spento all’età di 74 anni. Oggi i funerali a San Paolo Era fratello di Gustavo e di Alberto, insieme al quale aveva curato lo storico negozio di tessuti
OLBIA. Lutto nel mondo del calcio e della politica di Olbia. Dopo una breve e inesorabile malattia, nella notte tra sabato e domenica si è spento all'età di 74 anni Piero Giagnoni, storico calciatore dell’Olbia e del Cagliari negli Anni 60 e 70, ex consigliere comunale nel Psd'Az. I funerali saranno celebrati questo pomeriggio, alle 15.45, nella chiesa di San Paolo,
A dare la notizia è stata la società Olbia calcio con un post pubblicato sul suo sito internet: «Nella notte, all'età di 74 anni, è venuto a mancare Piero Giagnoni. Uomo di grande intelligenza, garbo e umiltà, Piero lascia nella città e in tutti i tifosi dell'Olbia un ricordo indelebile. Prima come giocatore e poi come allenatore e dirigente, ha sempre mostrato un attaccamento, una disponibilità e una sensibilità senza pari. Il presidente Alessandro Marino e la società si stringono attorno ai familiari in questo momento di grande dolore».
Piero era fratello del grande Gustavo Giagnoni, giocatore del Mantova e allenatore del Cagliari, Torino e Milan in Serie A. A parte i luminosi trascorsi sportivi, Piero era conosciutissimo in città, così come tutti i Giagnoni, storica famiglia di commercianti. Erano i primi del Novecento quando il nonno Gustavo arrivò dalla Toscana, faceva il carbonaio ma presto si buttò nel commercio di tessuti. Nel 1921 aprì un negozio a Olbia, nel Corso. Insieme a lui il figlio Basilio, che poi portò avanti la bottega del padre, fino a quando non la ereditarono i figli Alberto e Piero.
Testimonianze di affetto sono giunte dal Psd’az («Un grande sardista dal cuore puro, sempre con lo sguardo rivolto ai giovani e al recupero dei più deboli») e dagli ultras dell’Olbia calcio. «Un risveglio amaro – si legge in un post su Facebook accompagnato da un video – una città che piange, un popolo che si stringe. Le parole sono vane, il pensiero della Curva è già stato espresso al Nespoli, la casa degli olbiesi, la casa di Piero. Ci lascia un'icona della città, un modello di un'Olbia che forse non vedremo più. Un immenso vuoto che non potrà mai essere colmato se non tenendo vivo il suo ricordo, che riecheggerà per sempre a Olbia».(m.b.)