Santa Teresa riscopre l’amore per la terra
Il Consiglio esamina 183 osservazioni al Piano urbanistico comunale. Si punta sullo sviluppo agricolo
25 agosto 2017
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SANTA TERESA. Il futuro del paese passa attraverso una pianificazione urbanistica che non prevede colate di cemento. «Le cubature a disposizione sono esaurite», sottolinea in aula consiliare Giampiero Cassitta, il professionista incaricato dal Comune di redigere Puc e Pul. E così, si punta sul potenziamento di servizi turistici e sulla green economy. I teresini riscoprono l'amore per la terra, chi ha appezzamenti è intenzionato a farli fruttare dando vita a imprese agricole. Diverse osservazioni delle 183 presentate al Piano urbanistico comunale esaminate in Consiglio chiedono uno sviluppo agricolo. Anche il mercato dei villaggi turistici non è più appetibile. Tanto che alcuni di quelli che potrebbero costruirne hanno chiesto il declassamento: da zone turistiche ad agricole. L'amministrazione punta anche a riqualificare le strutture turistiche esistenti, consente ampliamenti per potenziare i servizi o per crearne nuovi. Dice sì alla costruzione di nuovi alberghi nella frazione di Porto Pozzo, perché le norme prevedono che debbano sorgere nei centri urbani e dove ci sono reali esigenze di strutture ricettive. Dice no alla realizzazione di hotel di piccole dimensioni su tutto il territorio. In sei ore l’aula ha esaminato tutte le osservazioni. Un passaggio indispensabile per lo strumento urbanistico, alla sua terza adozione per l'adeguamento al Ppr. Il Consiglio, con i voti della maggioranza – l'opposizione si è astenuta dichiarando di non poter valutare le osservazioni di un piano predisposto nella prima amministrazione Pisciottu –, ha respinto quasi tutte le richieste di nuove cubature, mentre ha recepito le osservazioni in linea con Puc e Ppr che mirano a uno sviluppo sostenibile di Santa Teresa. «È un grande passo in avanti – commenta il sindaco Stefano Pisciottu -. Una volta ottenuta l'approvazione di Vas, la valutazione ambientale strategica e Vinca, lo studio di incidenza ambientale, il Puc tornerà in Consiglio per l'approvazione definitiva e poi in Regione per la verifica di coerenza al Ppr». Le osservazioni non hanno determinato stravolgimenti al piano adottato: «Sono correzioni e puntualizzazioni», rimarca il sindaco. Molte si intrecciano con quanto sarà disciplinato nel Piano di utilizzo dei litorali. «Che contiamo di redigere entro la prossima stagione estiva», annuncia, rispondendo al capogruppo di minoranza Angela Antona. Per costruire una struttura residenziale nelle campagne e manufatti collegati alle attività agricole bisognerà possedere una superficie minima di 4 ettari e occorrerà avere la qualifica di imprenditore agricolo professionale (Iap). La nuova cartografia permetterà di modificare il lotto minimo a seconda del territorio: 4 ettari per zone sub pianeggianti e con scarsa vegetazione, 8 ettari per quelle con maggiore pendenza, rocciose e con vegetazione più fitta, e poi un lotto di 20 ettari. I lotti non sono frazionabili, eccezion fatta in caso di successione e per appezzamenti oltre i 200 ettari che potranno essere suddivisi in frazioni minime di 20 ettari.