La Nuova Sardegna

Olbia

Costa Smeralda, chiusa l’inchiesta per evasione fiscale: non c’è più Carraro

Il finanziere Tom Barrack con il senatore Franco Carraro
Il finanziere Tom Barrack con il senatore Franco Carraro

Sono quattordici le richieste di rinvio a giudizio per l'ultima tranche dell'inchiesta sugli affari in Costa svolta dall'ex procuratore di Tempio Domenico Fiordalisi

12 ottobre 2017
2 MINUTI DI LETTURA





PORTO CERVO. Quattordici indagati per evasione fiscale e il primo della lista è il finanziere americano Tom Barrack. Si chiude così l’ultimo spezzone delle inchieste sulla Costa Smeralda nell’era Fiordalisi. È il filone che riguarda il presunto mancato pagamento in Italia dell’imposta dovuta al momento della vendita della Costa Smeralda dalla Colony capital all’emiro del Qatar. Ieri il sostituto procuratore di Tempio Cristina Carunchio ha notificato gli avvisi di conclusa indagine agli indagati chiedendo per tutti il rinvio a giudizio. Atti alla mano, rispetto all’impostazione iniziale dell’indagine, emerge un sostanziale ridimensionamento della vicenda. Dal punto di vista oggettivo, a tutti gli indagati non viene più contestata l’associazione a delinquere. Dal punto di vista soggettivo, poi, escono di scena due personaggi importanti come il senatore Franco Carraro e Stefano Centi Colella, il primo presidente di Sardegna resorts il secondo manager Unicredit.

L’evasione fiscale è quella riferita al mancato pagamento da parte della Colony delle imposte sui redditi Ires, alla mancata presentazione delle dichiarazioni annuali sempre per l’Ires e all’elusione del fisco nella vendita della Costa Smeralda dalla Colony alla Qatar holding, effettuata – secondo – con l’interposizione fittizia di altre società per evitare il pagamento delle imposte.

Lungo l’elenco degli indagati: Tom Barrack (amministratore di fatto della Colony capital), Mariano Pasqualone (all’epoca dei fatti amministratore della Sardegna resorts), Philippe Lenglet (manager Colony capital), Jonathan Grunzweig (,anager Colony capital), Thomas Harrison (manager Colony capital), David Monahan (manager Colony capital), Claude Baer (manager Colony capital), Oedro Das Neves Fernades Gouveia (manager Colony capital e Tpg Axon), Reno Persico (presidente Consorzio Costa Smeralda), Enrico De Cecco (manager Colony), Stefano Morri (consulente fiscale), Manuel Luca Baldazzi (consulente fiscale), Andrea Ottaviano (consigliere d’amministrazione Colony) Mohammad Yusof (amministratore Qatar holding ). E lungo anche l’elenco dei difensori: tutti i manager Colony sono assistiti dagli avvocati Paola Severino e Francesco Centonze, Pasqualone dall’avvocato Antonella Cuccureddu, Persico dall’avvocato Guido Manca Bitti, Morri dall’avvocato Antonangelo Marras. Nel collegio difensivo ci sono anche gli avvocati Roberta Guaineri, Giampaolo Del Sasso e Nicola Apa. (m.b.)

Primo piano
Libano

I soldati della Brigata Sassari alle famiglie: «Pericolo scampato grazie a Dio e ai bunker»

di Gianni Bazzoni
Le nostre iniziative