La Nuova Sardegna

Olbia

Il suicidio di Michela: trovato il video hard, indagati tre amici

La bara di Michela all'ingresso della chiesa di San Gavino
La bara di Michela all'ingresso della chiesa di San Gavino

Le ipotesi di reato della Procura di Tempio: istigazione al suicidio, diffamazione aggravata e tentata estorsione. La barista di Porto Torres che si è tolta la vita alla Maddalena sarebbe stata ricattata

27 novembre 2017
1 MINUTI DI LETTURA





TEMPIO. Svolta nelle indagini sulla morte di Michela Deriu, la ragazza di Porto Torres che si era tolta la vita (su questo gli investigatori non hanno più dubbi) nella notte tra il 4 e 5 novembre 2017, nell’appartamento di un’amica a La Maddalena.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:sassari:cronaca:1.16118064:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/sassari/cronaca/2017/11/14/news/la-ragazza-di-porto-torres-suicida-aveva-paura-sono-in-pericolo-1.16118064]]

La Procura di Tempio ha iscritto i nomi di tre amici della giovane nel registro degli indagati. Si tratterebbe di persone che lei frequentava con assiduità nell’ambiente di Porto Torres.

Il capo dell’ufficio inquirente, il procuratore facente funzioni Gianluigi Dettori, sulla base degli accertamenti effettuati dai carabinieri di Porto Torres e di Olbia, ha indicato tre capi d’imputazione: istigazione al suicidio, diffamazione aggravata e tentata estorsione. Ipotesi legate e supportate dal ritrovamento del video hard che sarebbe all’origine del drammatico gesto della ragazza, minacciata appunto della divulgazione di quelle immagini se non avesse aderito alla richiesta di denaro.

Primo piano
Il caso

Torna l’incubo malaria a Olbia: gravissimo un quarantenne

di Carolina Bastiani
Le nostre iniziative