La Nuova Sardegna

Olbia

Più sicurezza sulle Bocche con le sentinelle del mare

di Walkiria Baldinelli
Più sicurezza sulle Bocche con le sentinelle del mare

Comune di Santa Teresa e Autorità di sistema portuale d’accordo sui controlli Fedepiloti: superare il volontariato. Deiana: vanno ripartiti i costi del servizio

16 maggio 2018
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SANTA TERESA. Gli enti pubblici si mettono in moto per attivare un servizio sperimentale biennale di “pilotaggio raccomandato” nelle Bocche di Bonifacio. Il sindaco Stefano Pisciottu appoggia la proposta lanciata dall'associazione nazionale Fedepiloti durante il quarto Forum del lusso sostenibile a Porto Cervo, già condivisa durante il meeting, promosso da Federagenti e dal presidente dell'Autorità di sistema portuale della Sardegna, Massimo Deiana. «Accogliamo la proposta per mettere al sicuro le Bocche di Bonifacio – dichiara Pisciottu –. Discuteremo con gli enti l'effettiva realizzazione dell'iniziativa e l'eventualità di mettere a disposizione un locale come presidio per le sentinelle a difesa di questo tratto di mare. La nostra condivisione è legata sia alla pericolosità di navigazione nello Stretto e alla necessità per i portatori di interesse di utilizzare meccanismi che limitino i danni causati da eventuali incidenti, sia a mantenere inalterato l'equilibrio del delicato sistema ambientale e naturalistico. Non a caso, come amministrazione, siamo arrivati anni fa a proporre l'istituenda Area marina protetta Capo Testa-Punta Falcone».

Da luglio 2014 il braccio di acque internazionali è controllato da alcuni piloti volontari dei porti sardi e corsi che si alternano ogni settimana fuori dai turni di servizio regolare delle rispettive destinazioni. «È paradossale che la sopravvivenza della zona di mare particolarmente sensibile delle Bocche di Bonifacio, così come dichiarata dalle Nazioni Unite attraverso l'Imo (Organizzazione marittima internazionale) continui a reggersi su attività di volontariato – afferma Francesco Bandiera, presidente della Federpiloti, che conta 225 iscritti, il 90 per cento dell'intera categoria –. Dislocare un pilota, ad esempio a Santa Teresa, oggi non è più prorogabile. Permetterebbe tempi di ingaggio ridotti e la possibilità di dare una più puntuale informazione alle navi in avvicinamento alle Bocche».

Deiana invoca una ripartizione dei costi del servizio. Per due anni si ipotizza un investimento complessivo sotto il milione di euro. «Abbiamo il diritto e il dovere di tutelare le Bocche – dichiara –. Istituire il "pilotaggio raccomandato" è un'operazione virtuosa, da qui l'invito agli enti interessati dal passaggio di navi che “sfruttano” il transito delle Bocche come scorciatoia e agli armatori di "socializzare" i costi. Il pilotaggio nelle Bocche insieme al controllo radar e alle rotte raccomandate tutela gli interessi socio-economici di Sardegna e Corsica». I piloti italiani sono fieri del fatto che nessun costo del pilotaggio nazionale è e sarà mai scaricato sulla collettività, chiarisce Bandiera: «È una misura straordinaria, un servizio, ma occorre capire se c'è davvero la volontà di confermarlo».

La proposta è stata rilanciata ieri nel South european pilot allo Yacht club Costa Smeralda, incontro rivolto ai piloti marittimi del sud Europa. Il recente acquisto della pilotina di oltre 16 metri rafforza la flotta dei mezzi in dotazione ai piloti di Olbia. Consente loro di operare in modo più agevole tra Olbia e Golfo Aranci, come chiesto dall'autorità marittima per fronteggiare un aumento del traffico in estate, ma sarà impiegata anche nelle Bocche dai piloti in “misura associata di protezione” del delicato, quanto pericoloso tratto di mare. Così come richiesto dall'Imo.

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