La Nuova Sardegna

SANTA TERESA. Il Comune incasserà la tassa di soggiorno anche tramite i gestori di portali, intermediari nell'affitto di camere e appartamenti privati. Airbnb è in cima alla lista delle piattaforme nel settore della home sharing. Nei prossimi giorni siglerà una convenzione col Comune. Una rivoluzione: prevede il passaggio dalla tariffazione determinata per fasce a quella individuata applicando una percentuale in aggiunta al prezzo delle camere. «Non sarà solo la municipalizzata Silene a gestire la riscossione della tassa di soggiorno, in vigore dal 15 giugno al 15 settembre – spiega l'assessore alle Finanze, Ignazio Mannoni –. Il pagamento della tassa a carico di turisti e visitatori nei bed&breakfast e nelle camere o appartamenti classificati come seconde case, si potrà fare anche direttamente sui siti web. La convenzione con Airbnb, ad esempio, trasforma il gestore in un sostituto d'imposta. La differenza, rispetto al pagamento tradizionale, cioè attraverso le prenotazioni dirette nelle strutture ricettive, è che riscuoterà la tassa di soggiorno in percentuale. Motivo per il quale si è resa necessaria una modifica al regolamento comunale che disciplina l'imposta». Il Consiglio ha approvato, in via sperimentale, la riscossione dell'imposta su canoni o corrispettivi incassati direttamente da attività di intermediazione immobiliare o gestori di portali telematici, che abbiano stipulato una convezione. L'applicazione della tariffa è in percentuale sul costo della camera o appartamento, con il limite massimo di 5 euro a persona per notte di soggiorno. (w.b.)