Ruspe in arrivo all’ex Esit demolizione e poi bonifica
di Walkiria Baldinelli
Santa Teresa, addio alla struttura alberghiera che si affaccia sulle Bocche Dopo il lungo contenzioso nell’area sarà realizzato un grande polmone verde
12 giugno 2018
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SANTA TERESA. La struttura dell'ex albergo Esit resterà solo un ricordo. Nelle prossime ore entreranno in azione le ruspe per demolire l'immobile che si affaccia sulle Bocche di Bonifacio e sull'imponente torre di Longonsardo, simbolo di Santa Teresa. Al suo posto sarà realizzata un'isola pedonale. Si archivia così il lungo iter di esproprio avviato nel 2014 con l'approvazione della variante allo strumento urbanistico e il cambio di destinazione d'uso: da alberghiero a residenziale-commerciale. Procedura culminata, tra l'altro, con un ricorso al Tar presentato dall'hotel Miramare.
La società proprietaria della struttura anziché accettare i 600mila euro valutati dal Comune per l'esproprio dell'area aveva chiesto l'annullamento della procedura e di tutti i provvedimenti impugnati, compresa la delibera con cui la giunta aveva approvato il progetto definitivo per la messa in sicurezza e riqualificazione urbana di piazza della Libertà e della panoramica. L'epilogo della vicenda giudiziaria lo scorso aprile, quando i giudici del tribunale amministrativo di Cagliari hanno dato ragione al Comune riconoscendo l'urgente messa in sicurezza dell'immobile anche per le condizioni dell'edificio, abbandonato da anni e in stato precario. Tra i provvedimenti impugnati anche la determinazione del responsabile del settore Opere pubbliche contente, fra l'altro, il decreto di occupazione d'urgenza dell'immobile e l'approvazione di 400mila euro, somma stanziata per i lavori di demolizione e per la creazione dell'isola pedonale.
Per coprire circa la metà dei costi per le procedure di esproprio dell'ex Esit e il progetto comunale per la messa in sicurezza e la riqualificazione dell'area saranno impiegati gli utili 2015 e 2016 della municipalizzata Silene. Un'operazione complessiva da un milione.
Per l'acquisto nel patrimonio immobiliare comunale dell'ex edificio Esit non sono stati destinati solo gli utili della multiservizi. La somma è finanziata in parte anche con i 400mila euro già versati nelle casse comunali dal curatore fallimentare dell'hotel Moresco, venduto all'asta a dicembre 2017. La cifra corrisponde agli accertamenti Imu relativi agli ultimi 25 anni. Altri 150mila euro sono entrate tributarie, frutto di accertamenti su altre strutture alberghiere.
L'accordo iniziale del Comune per l'acquisizione dell'area risale a una decina di anni fa. Prevedeva la cessione dell'area nel centro storico in cambio di un'eventuale cubatura per la realizzazione di un nuovo hotel su aree standard comunali. Naufragata l'intesa, dopo l'avvio della procedura di esproprio i proprietari avevano scelto la via giudiziaria. Ora è solo questione di ore. Sulle ceneri dell'ex Esit sarà realizzato un polmone verde con panchine, una gradinata centrale, due rampe d'accesso per portatori di handicap. Previsti anche il recupero dei locali interrati e la pavimentazione della terrazza panoramica.
La società proprietaria della struttura anziché accettare i 600mila euro valutati dal Comune per l'esproprio dell'area aveva chiesto l'annullamento della procedura e di tutti i provvedimenti impugnati, compresa la delibera con cui la giunta aveva approvato il progetto definitivo per la messa in sicurezza e riqualificazione urbana di piazza della Libertà e della panoramica. L'epilogo della vicenda giudiziaria lo scorso aprile, quando i giudici del tribunale amministrativo di Cagliari hanno dato ragione al Comune riconoscendo l'urgente messa in sicurezza dell'immobile anche per le condizioni dell'edificio, abbandonato da anni e in stato precario. Tra i provvedimenti impugnati anche la determinazione del responsabile del settore Opere pubbliche contente, fra l'altro, il decreto di occupazione d'urgenza dell'immobile e l'approvazione di 400mila euro, somma stanziata per i lavori di demolizione e per la creazione dell'isola pedonale.
Per coprire circa la metà dei costi per le procedure di esproprio dell'ex Esit e il progetto comunale per la messa in sicurezza e la riqualificazione dell'area saranno impiegati gli utili 2015 e 2016 della municipalizzata Silene. Un'operazione complessiva da un milione.
Per l'acquisto nel patrimonio immobiliare comunale dell'ex edificio Esit non sono stati destinati solo gli utili della multiservizi. La somma è finanziata in parte anche con i 400mila euro già versati nelle casse comunali dal curatore fallimentare dell'hotel Moresco, venduto all'asta a dicembre 2017. La cifra corrisponde agli accertamenti Imu relativi agli ultimi 25 anni. Altri 150mila euro sono entrate tributarie, frutto di accertamenti su altre strutture alberghiere.
L'accordo iniziale del Comune per l'acquisizione dell'area risale a una decina di anni fa. Prevedeva la cessione dell'area nel centro storico in cambio di un'eventuale cubatura per la realizzazione di un nuovo hotel su aree standard comunali. Naufragata l'intesa, dopo l'avvio della procedura di esproprio i proprietari avevano scelto la via giudiziaria. Ora è solo questione di ore. Sulle ceneri dell'ex Esit sarà realizzato un polmone verde con panchine, una gradinata centrale, due rampe d'accesso per portatori di handicap. Previsti anche il recupero dei locali interrati e la pavimentazione della terrazza panoramica.