La Nuova Sardegna

SANTA TERESA. Esproprio per pubblica utilità. Il Comune ha attivato le procedure di acquisizione dei terreni del percorso pedonale salva-dune sulla Rena di Ponente. Le passerelle in legno nel super tutelato promontorio di Capo Testa erano state rimosse a fine estate con un intervento privato, autorizzato dal tribunale. La giunta guidata dal sindaco Stefano Pisciottu ha incaricato gli uffici comunali di attivare l'iter di esproprio delle aree circostanti la spiaggia Rena di Ponente per salvaguardare il sistema dunale che ricade nel sito di interesse comunitario (Sic). «Sono presenti oggettive ed eccezionali ragioni di interesse pubblico che giustificano l'acquisizione delle aree – si legge nella delibera di giunta -. Vista la volontà della ditta proprietaria di non stipulare un atto di comodato d'uso di 25 anni, che di fatto aveva proposto e che l'amministrazione nel 2009 aveva approvato, nell'impossibilità di raggiungere un accordo non resta che procedere con l'esproprio. Non si può attivare, in assenza di requisiti, lo strumento alternativo dell'usucapione dell'area, il possesso non risale a oltre un ventennio, né risulta ininterrotto». La giunta, inoltre, sottolinea che un mese fa la ditta Giuseppe Pes rimuovendo le passerelle in legno ha precluso un agevole accesso al lido anche alle persone diversamente abili e agli anziani. Con l'ordinanza del 2013, diventata esecutiva tramite un ufficiale giudiziario a settembre inoltrato, facendo valere il diritto della proprietà privata, il giudice aveva condannato il Comune a restituire la zona al proprietario dei terreni che dalla provinciale si estendono sino alla battigia della Rena di Ponente. Aveva ordinato all'ente locale anche la demolizione delle opere, in caso di inadempienza, aveva autorizzato il ricorrente a provvedere in modo autonomo.