La piazza con vista mare pronta per la primavera
di Walkiria Baldinelli
Santa Teresa, lavori avanzati per l’opera che sorge al posto dell’hotel Santa Lucia Il progetto comprende anche un’isola pedonale e un’area verde attrezzata
19 dicembre 2018
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SANTA TERESA. Lavori in corso nell’area davanti alla torre di Longonsardo. Sulle rovine dell’ex albergo Esit, crollato sotto i colpi della benna sei mesi fa, sta nascendo una nuova piazza nel centro storico, con vista panoramica mozzafiato sulle Bocche di Bonifacio. L’opera sarà completata entro la primavera del prossimo anno. Questo è l’impegno della ditta che si è aggiudicata l’appalto.
L’amministrazione guidata dal sindaco Stefano Pisciottu sta scrivendo una nuova pagina della storia di Santa Teresa: la realizzazione di un'isola pedonale con un polmone verde in piazza della Libertà, la messa in sicurezza e la riqualificazione dell'area, compresa la terrazza panoramica. Ma prima ancora che fosse stata archiviata la vicenda giudiziaria tra il Comune e la Miramare la società proprietaria dell'ex hotel Esit aveva presentato un ricorso al Tar contro il decreto di occupazione d'urgenza dell'immobile emesso dall'ente locale per questioni di sicurezza, e contro il progetto di riqualificazione dell'area urbana, prima ancora che il tribunale amministrativo si fosse espresso nel merito dell’iter di esproprio. C'è anche un'altra matassa da sbrogliare. È quella del valore che la Miramare rivendica come indennità per l'esproprio dell'ex Esit: dai 4 ai 5 milioni di euro. Su questo punto nessun giudice si è ancora pronunciato. Si attendono gli esiti dei lavori della commissione di valutazione. Nelle casse comunali sono accantonati 600mila euro come valore per l'indennizzo di esproprio. La società però chiede un importo otto volte superiore. La storia dell'intesa (inizialmente bonaria) dell'edificio e della zona prestigiosa nel cuore del centro storico risale a dieci anni fa. Prevedeva la cessione dell'area in cambio di un'eventuale cubatura su aree standard per la realizzazione di un nuovo albergo. Naufragato l'accordo, quattro anni fa la proprietà ottiene le concessioni edilizie per la ristrutturazione dell'edificio con cambio di destinazione d'uso, sia alberghiero che commerciale. Il cantiere apre e chiude i battenti nel giro di pochi giorni.
Nel mese di novembre il Consiglio comunale approva la variante urbanistica per la procedura di esproprio. Il progetto in corso d’opera da 400mila euro (nell'importo sono compresi anche la demolizione dell'ex Esit e lo smaltimento delle macerie), prevede il rifacimento della pavimentazione della terrazza panoramica, un polmone verde con panchine, una gradinata centrale, due rampe d'accesso per i portatori di handicap e il recupero dei locali interrati.
L’amministrazione guidata dal sindaco Stefano Pisciottu sta scrivendo una nuova pagina della storia di Santa Teresa: la realizzazione di un'isola pedonale con un polmone verde in piazza della Libertà, la messa in sicurezza e la riqualificazione dell'area, compresa la terrazza panoramica. Ma prima ancora che fosse stata archiviata la vicenda giudiziaria tra il Comune e la Miramare la società proprietaria dell'ex hotel Esit aveva presentato un ricorso al Tar contro il decreto di occupazione d'urgenza dell'immobile emesso dall'ente locale per questioni di sicurezza, e contro il progetto di riqualificazione dell'area urbana, prima ancora che il tribunale amministrativo si fosse espresso nel merito dell’iter di esproprio. C'è anche un'altra matassa da sbrogliare. È quella del valore che la Miramare rivendica come indennità per l'esproprio dell'ex Esit: dai 4 ai 5 milioni di euro. Su questo punto nessun giudice si è ancora pronunciato. Si attendono gli esiti dei lavori della commissione di valutazione. Nelle casse comunali sono accantonati 600mila euro come valore per l'indennizzo di esproprio. La società però chiede un importo otto volte superiore. La storia dell'intesa (inizialmente bonaria) dell'edificio e della zona prestigiosa nel cuore del centro storico risale a dieci anni fa. Prevedeva la cessione dell'area in cambio di un'eventuale cubatura su aree standard per la realizzazione di un nuovo albergo. Naufragato l'accordo, quattro anni fa la proprietà ottiene le concessioni edilizie per la ristrutturazione dell'edificio con cambio di destinazione d'uso, sia alberghiero che commerciale. Il cantiere apre e chiude i battenti nel giro di pochi giorni.
Nel mese di novembre il Consiglio comunale approva la variante urbanistica per la procedura di esproprio. Il progetto in corso d’opera da 400mila euro (nell'importo sono compresi anche la demolizione dell'ex Esit e lo smaltimento delle macerie), prevede il rifacimento della pavimentazione della terrazza panoramica, un polmone verde con panchine, una gradinata centrale, due rampe d'accesso per i portatori di handicap e il recupero dei locali interrati.