OSILO
Biblioteca comunale, il libro «Abbaìa» di Barbara Cidda
Mario Bonu
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OSILO. Un intreccio di memorie, esperienze di vita, interessi professionali, gusto per il «noir», generi letterari diversi: è l'amalgama del volume «Abbaìa» (Acqua viva) di Barbara Cidda, presentato nei giorni scorsi nella biblioteca comunale. «Una storia nata quasi per caso - ha detto l'autrice - in un periodo di stress intenso. Così ho capito come la scrittura possa essere catartica, e cosa voleva dire Aristotele quando sosteneva che attraverso la tragedia e la commedia lo spettatore si purificava, perché elaborava attraverso le storie degli altri le proprie pene». La vicenda narrata nel libro è ambientata in un piccolo centro del Logudoro, Nughedu San Nicolò, paese natale dell'autrice. Cleo Lorenzetti, dopo la morte della nonna, scopre tramite l'avvocato di famiglia di essere stata adottata all'età di un anno, e che sia i genitori naturali che quelli adottivi sono morti in circostanze misteriose. La giovane inizia così a indagare sul suo passato, ma ciò che sembrava una semplice ricerca delle proprie origini nasconde in realtà una torbida storia, incentrata sul lavoro di archeologi dei genitori della ragazza. Perché furono uccisi? Cosa avevano scoperto di così importante? E' il tema narrativo su cui si dipana il racconto, e che giunge a esiti imprevedibili. La serata è stata introdotta dal vice sindaco e assessore alla Cultura, Antonello Pintus, che ha sottolineato l'intento dell'amministrazione comunale di fare sempre di più della biblioteca un centro vivo di iniziativa culturale e di promozione della lettura attraverso gli incontri con gli autori.