Canile abusivo, sgombero tra lacrime e colpi proibiti - VIDEO
Luca Fiori
Alcuni volontari si sono incatenati al cancello per evitare l’ingresso di forze dell’ordine e veterinari. La struttura era in pessime condizioni igienico sanitarie. I vicini: «La fine di un incubo»
19 aprile 2011
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SASSARI. Incatenate al cancello d'ingresso di un «lager per animali» vicino alla città, dietro la Motorizzazione Civile. Pronte a beccarsi una denuncia per resistenza pur di difendere i loro amati cani. Hanno resistito per qualche ora con le catene ai fianchi e gli occhi gonfi di lacrime le volontarie dell'associazione "Amico Cane".
Il tentativo era di impedire il trasferimento dei quattrozampe dal canile abusivo di "Li Gadduffi". Quando i vigili urbani e le guardie zoofile hanno ricevuto l'ordine di intervenire e tagliare le catene con le tronchesi, per farsi strada dentro il canile, si è arrivati allo scontro fisico.
Urla, strepiti, lacrime di rabbia e nella concitazione del momento anche qualche colpetto proibito, ma niente di grave. Due volontarie «pasionarie», meno disposte ad accettare l'idea che i 268 cani venissero sistemati altrove, sono state portate via di peso dai vigili urbani e poi convinte a fatica a rassegnarsi e a collaborare al trasloco.
La tensione era altissima già alle otto del mattino, quando i funzionari del settore Ambiente del Comune e i veterinari della Asl si sono presentati davanti al canile per eseguire l'ordinanza del Comune, insieme ad agenti della polizia municipale, guardie zoofile e barracelli. L'intervento era stato programmato da qualche giorno e attraverso, il tam tam rimbalzato anche su Facebook, volontari e animalisti si erano dati appuntamento a "Li Gadduffi" per capire se fosse ancora possibile un ultimo disperato tentativo di tenere in vita uno spazio che più che a un canile assomiglia a un girone dantesco. Proprio per le pessime condizioni igienico sanitarie, il sindaco Ganau ha firmato l'ordinanza di sgombero e disposto il trasferimento in strutture adeguate.
Il canile esiste - abusivamente - da circa 12 anni e, nonostante, le segnalazioni dei Noe e le denunce di abitanti della zona alla Procura e alla Asl è sempre rimasto in funzione. Con l'intervento di amanti degli animali e il lavoro, certamente lodevole, dei volontari di "Amico Cane". Ma un'ispezione, eseguita dall'Asl e dall'assessorato regionale alla Sanita' il 25 febbraio, aveva stabilito che non poteva andare avanti.
Qualche settimana fa, l'amministrazione comunale ha ricevuto la comunicazione dalla Regione di eseguire lo sgombero. Cominciato ieri con il trasferimento dei primi 48 cani. Gli animali, sono stati «microchippati» dai veterinari Asl in uno stand allestito per strada dagli operai del Comune e poi trasportati in un canile privato sulla strada per Osilo.
Le operazioni proseguiranno stamattina e nei prossimi giorni. Alcuni animali rimasti a "Li Gadduffi" saranno trasferiti nel canile comunale di Arzachena, mentre gli altri saranno sistemati a breve nella nuova struttura privata di Campanedda, disponibile e in regola dal 26 aprile.
«Il lavoro fatto finora dai volontari di "Amico Cane" per curare questi cani è da encomiare - ha detto l'assessore comunale all'Ambiente, Monica Spanedda -, ma dopo l'ordinanza della Regione non potevamo aspettare. Ora i cani andranno in strutture migliori di questa e i volontari potranno continuare ad accudirli amorevolmente».
Il tentativo era di impedire il trasferimento dei quattrozampe dal canile abusivo di "Li Gadduffi". Quando i vigili urbani e le guardie zoofile hanno ricevuto l'ordine di intervenire e tagliare le catene con le tronchesi, per farsi strada dentro il canile, si è arrivati allo scontro fisico.
Urla, strepiti, lacrime di rabbia e nella concitazione del momento anche qualche colpetto proibito, ma niente di grave. Due volontarie «pasionarie», meno disposte ad accettare l'idea che i 268 cani venissero sistemati altrove, sono state portate via di peso dai vigili urbani e poi convinte a fatica a rassegnarsi e a collaborare al trasloco.
La tensione era altissima già alle otto del mattino, quando i funzionari del settore Ambiente del Comune e i veterinari della Asl si sono presentati davanti al canile per eseguire l'ordinanza del Comune, insieme ad agenti della polizia municipale, guardie zoofile e barracelli. L'intervento era stato programmato da qualche giorno e attraverso, il tam tam rimbalzato anche su Facebook, volontari e animalisti si erano dati appuntamento a "Li Gadduffi" per capire se fosse ancora possibile un ultimo disperato tentativo di tenere in vita uno spazio che più che a un canile assomiglia a un girone dantesco. Proprio per le pessime condizioni igienico sanitarie, il sindaco Ganau ha firmato l'ordinanza di sgombero e disposto il trasferimento in strutture adeguate.
Il canile esiste - abusivamente - da circa 12 anni e, nonostante, le segnalazioni dei Noe e le denunce di abitanti della zona alla Procura e alla Asl è sempre rimasto in funzione. Con l'intervento di amanti degli animali e il lavoro, certamente lodevole, dei volontari di "Amico Cane". Ma un'ispezione, eseguita dall'Asl e dall'assessorato regionale alla Sanita' il 25 febbraio, aveva stabilito che non poteva andare avanti.
Qualche settimana fa, l'amministrazione comunale ha ricevuto la comunicazione dalla Regione di eseguire lo sgombero. Cominciato ieri con il trasferimento dei primi 48 cani. Gli animali, sono stati «microchippati» dai veterinari Asl in uno stand allestito per strada dagli operai del Comune e poi trasportati in un canile privato sulla strada per Osilo.
Le operazioni proseguiranno stamattina e nei prossimi giorni. Alcuni animali rimasti a "Li Gadduffi" saranno trasferiti nel canile comunale di Arzachena, mentre gli altri saranno sistemati a breve nella nuova struttura privata di Campanedda, disponibile e in regola dal 26 aprile.
«Il lavoro fatto finora dai volontari di "Amico Cane" per curare questi cani è da encomiare - ha detto l'assessore comunale all'Ambiente, Monica Spanedda -, ma dopo l'ordinanza della Regione non potevamo aspettare. Ora i cani andranno in strutture migliori di questa e i volontari potranno continuare ad accudirli amorevolmente».