Banche, azzerati debiti per 600mila euro
A Sassari un precedente applicabile a casi analoghi: se il contratto non è prodotto in giudizio, si annullano i saldi negativi
SASSARI. Banche sconfitte in giudizio. Azzerati i debiti di ex clienti per quasi 600mila euro. E, in più, l'affermazione nelle aule giudiziarie di un principio del diritto che costituirà un precedente per casi analoghi.
Tutto questo grazie a recenti sentenze emesse a Sassari. I magistrati hanno stabilito che, nel momento in cui le banche non presentano agli atti del processo il contratto di conto corrente al centro di una controversia, si devono applicare solo i tassi legali, senza ricariche d'interessi sugli interessi e senza spese non pattuite. Ma hanno soprattutto deciso un altro aspetto: e cioè che l'ammontare dei conti correnti andrà ricalcolato a partire da un saldo zero, anziché da quello in apparenza negativo contestato dalle banche a inizio causa. Risultato finale: i clienti che si sono opposti alle onerose richieste ricevute in passato per i rapporti stipulati non devono più versare nulla alle banche. Così come loro potranno trovarsi nella stessa condizione favorevole centinaia di altre persone solo per questi motivi formalmente indebitate.
A promuovere nei mesi scorsi i procedimenti civili contro gli istituti di credito era stato, per 554mila euro complessivi, il costruttore sassarese Antonio Sgarella, anziano esponente di una famiglia d'imprenditori molto conosciuta in tutta l'isola. E poi altri tre clienti del Nord Sardegna richiesti di rientrare su un saldo negativo di minore entità, circa 23mila euro. Gli istituti chiamati in causa sono, per Sgarella, prima la Banca di credito sardo (per 326mila euro) e poi il Banco di Sardegna (per 228mila euro). Nell'altra circostanza la Banca nazionale del lavoro.
Nel caso del costruttore entrambe le sentenze sono state emesse in tempi diversi, una in primavera e l'altra poche settimane fa, dal giudice Silvio Lampus. L'ultima decisione - un' ordinanza che contiene un principio simile nell'affidamento di una consulenza tecnica d'ufficio - è invece della sezione staccata sassarese della Corte d'appello di Cagliari.
Visibilmente soddisfatto il difensore degli ex clienti dei tre istituti di credito. «Decisioni del genere permettono di recuperare somme ingenti anche a chi non ha conservato tutti gli estratti-conto dal momento dell'apertura – sostiene l'avvocato Andrea Sorgentone – Perché così si ottiene una somma pari al saldo iniziale e il conto va subito in attivo. Di modo che non è più dovuto alcun interesse». Ma, come sottolinea ancora il legale, dal risultato conseguito sino a questo momento discendono altri effetti positivi di rilievo per i correntisti. Effetti richiamati nella sentenza dallo stesso giudice Lampus: «La mancata produzione in giudizio del contratto di conto corrente, da parte della banca, che dovrebbe sempre (e per sempre) gelosamente conservare questo documento, impedisce di conoscere quali siano state le previsioni in tema di capitalizzazione degli interessi. Con la conseguenza che la relativa deduzione difensiva dell'istituto è priva di mordente, poggiando (paradossalmente) non su un documento prodotto ma su un documento mancante». (Pier Giorgio Pinna)