La Nuova Sardegna

Prescrizione, lotta contro il tempo

Il suggerimento: quantificare subito le somme indebitamente versate

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SASSARI. C’è una sola cosa che può salvare gli istituti di credito da condanne sicure. L’unica possibilità che le banche hanno di sfuggire alla sentenza dell’Antitrust è il tempo. Ed è quello che la Commissione europea sta cercando di guadagnare con l’obiettivo di fare scattare la prescrizione. «Non è possibile al momento prevedere esattamente quanto tempo sarà necessario», scrive la Commissione nell’ultima mail a proposito della richiesta del provvedimento. «Si cerca di proteggere le banche da un contenzioso epocale – dice l’avvocato Sorgentone – in quanto proprio l’articolo 4 del Regolamento 1049/2001 prevede che alcuna notizie possano essere secretate se possano mettere in pericolo l’economia all’interno della Comunità europea. È una vergogna perché in tal modo i truffatori (o chi comunque ha incassato somme non dovute) potrà uscire indenne dalla tempesta prescrivendosi i pagamenti indebiti in 10 anni. Si sono già prescritti quelli effettuati da ottobre 2005 a gennaio 2006». La via d’uscita c’é: «Tutti gli utenti bancari che hanno pagato interessi a tasso variabile da febbraio 2006 a giugno 2009 devono interrompere la prescrizione, rivolgendosi possibilmente a un legale e quantificando le somme indebitamente pagate». Sul sito www.sosutentisardegna.com è possibile scaricare gratuitamente una lettera oppure è possibile avere informazioni gratuite al numero verde (da fissi) 800857860 (dal lunedi al venerdi dalle 14,30 alle 16,30 e il sabato dalle 9 alle 12. «Se l’utente vuole una perizia delle somme indebitamente pagate – prosegue Sorgentone – verrà fatta al costo di 200 euro più Iva compresa la lettera per interrompere la prescrizione, È un costo volutamente basso per essere accessibile a tutti e per scoraggiare eventuali sciacalli che offrono perizie (a volte completamente errate) a costi esorbitanti». Un po’ di ottimismo è consentito: l’associazione – che conta oltre 48mila iscritti e opera a Sassari (Predda Niedda strada 29 ) e Cagliari (via XX Settembre 25) è pronta a rivolgersi alla Corte di Giustizia. Ma il calendario va fermato: solo così le banche potranno essere obbligate a pagare. (si. sa.)

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