“Evasione” dall’Asinara: a nuoto e per beneficenza
di Gavino Masia
Il francese Tuset impiega 6 ore e 19 minuti per arrivare a Porto Torres Ricavato a un’associazione che si occupa di coroideremia, malattia rara infantile
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PORTO TORRES. Ha impiegato 6 ore e 19 minuti il nuotatore francese Jacques Tuset – sfidando il vento di maestrale e la temperatura rigida dell’acqua – per compiere la traversata a nuoto libero dal Parco nazionale dell’Asinara alla spiaggia delle Acque Dolci, a Porto Torres. Un’impresa nata nel segno della solidarietà per una associazione transalpina che raccoglie fondi a favore di una malattia rara che colpisce i bambini, la coroideremia (può portare alla cecità totale), e salutata dall’entusiasmo dei tanti che hanno accolto il nuotatore sull’arenile del Lungomare.
«Sono evaso da un'altra prigione – ha detto Tuset appena dopo l’arrivo – e per farlo ho provato a vedere il mondo attraverso una finestra per cercare di esplorarlo: nuotare mi dà sempre un senso di libertà, anche se le onde mi hanno impegnato parecchio, ma ogni mia impresa è dedicata a dare una mano ai bambini a cui si riduce la vista».
L’inizio della traversata è stato tranquillo, mentre all’altezza della spiaggia di Ezzi Mannu hanno cominciato ad alzarsi le onde che hanno un po’ rallentato il ritmo delle bracciate. In prossimità del traguardo altri nuotatori portotorresi hanno accompagnato Tuset, poi l’arrivo in solitario con un grande sorriso stampato sul volto. Appena dopo l’uscita dal mare è iniziato il rito dei selfie sulla spiaggia e i complimenti per una traversata da record e per quella tranquillità con cui l’ha affrontata partendo dall’ex diramazione carceraria di Fornelli. Elogi anche dai componenti della barca appoggio della Lega navale italiana e dai soccorritori dell’ambulanza dell’Avis, che si sono subito presi cura del nuotatore di Montpellier. Sulla battigia i saluti del sindaco Sean Wheeler e una targa ricordo con i simboli del Comune di Porto Torres. Un cittadino ha invece voluto premiare Jacques Tuset con un omaggio di prodotti gastronomici sardi per avere regalato una giornata di emozioni.
A seguire da vicino l’impresa c’era anche Danilo Russu, fiduciario della Federazione italiana nuoto, colpito dal valore del francese: «Jacques ha affrontato una dura prova, a tratti quasi impossibile per via della corrente e delle onde che, anche se a favore, lo spostavano di continuo. La sua determinazione è stata impressionante, così come i valori di cui è stato portavoce».
«Sono evaso da un'altra prigione – ha detto Tuset appena dopo l’arrivo – e per farlo ho provato a vedere il mondo attraverso una finestra per cercare di esplorarlo: nuotare mi dà sempre un senso di libertà, anche se le onde mi hanno impegnato parecchio, ma ogni mia impresa è dedicata a dare una mano ai bambini a cui si riduce la vista».
L’inizio della traversata è stato tranquillo, mentre all’altezza della spiaggia di Ezzi Mannu hanno cominciato ad alzarsi le onde che hanno un po’ rallentato il ritmo delle bracciate. In prossimità del traguardo altri nuotatori portotorresi hanno accompagnato Tuset, poi l’arrivo in solitario con un grande sorriso stampato sul volto. Appena dopo l’uscita dal mare è iniziato il rito dei selfie sulla spiaggia e i complimenti per una traversata da record e per quella tranquillità con cui l’ha affrontata partendo dall’ex diramazione carceraria di Fornelli. Elogi anche dai componenti della barca appoggio della Lega navale italiana e dai soccorritori dell’ambulanza dell’Avis, che si sono subito presi cura del nuotatore di Montpellier. Sulla battigia i saluti del sindaco Sean Wheeler e una targa ricordo con i simboli del Comune di Porto Torres. Un cittadino ha invece voluto premiare Jacques Tuset con un omaggio di prodotti gastronomici sardi per avere regalato una giornata di emozioni.
A seguire da vicino l’impresa c’era anche Danilo Russu, fiduciario della Federazione italiana nuoto, colpito dal valore del francese: «Jacques ha affrontato una dura prova, a tratti quasi impossibile per via della corrente e delle onde che, anche se a favore, lo spostavano di continuo. La sua determinazione è stata impressionante, così come i valori di cui è stato portavoce».