La Nuova Sardegna

Sardi inventori, ecco la serra automatizzata che si controlla in remoto

di Salvatore Santoni
Michela Cannas, Mattia Angius, Giuseppe Savio, Marco Era e Francesco Marongiu sono gli startupper che stanno realizzando “So Green”
Michela Cannas, Mattia Angius, Giuseppe Savio, Marco Era e Francesco Marongiu sono gli startupper che stanno realizzando “So Green”

“So green” è la start up che un quintetto di giovani sardi sta mettendo a punto. Tra le caratteristiche ci sono la capacità di razionalizzare le risorse e la versatilità 

13 settembre 2017
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Si può gestire e monitorare da ogni parte del mondo ed è talmente intelligente da crearsi da sola il microclima ideale. Si chiama “So green”, ed è una serra agricola che coltiva le piante da sola e si può controllare in remoto dallo smartphone o dal pc. Tutto grazie a un’app che in queste settimane viene messa a punto da un gruppo di startupper sardi per la presentazione ufficiale. L’idea è nata da un prototipo costruito ai tempi del liceo da un tecnico elettronico e ora la start up è in corsa nel Contamination lab dell’università di Sassari.

L’idea. “So green” è un sistema informatico che si occupa di monitorare e gestire le serre grazie a una serie di sensori che prelevano i dati dall’ambiente circostante e li spedisce a un cervello elettronico che, dopo l’elaborazione, fornisce soluzioni automatiche in grado di creare e mantenere il microclima ideale. Tra i punti di forza dell’applicazione c’è sicuramente l’economicità del prodotto e la versatilità. Questo perché il sistema è personalizzato, cioè modulato in base alle esigenze del tipo di coltura e dell’agricoltore. Il pacchetto viene quindi costruito su misura ed è in grado di gestire in maniera intelligente la serra massimizzando i risultati e abbattendo gli sprechi energetici e idrici, qualità sempre più apprezzate nell’agricoltura moderna.

Il team. Gli startupper che stanno mettendo a punto l’innovativo sistema sono cinque, tutti sardi: Michela Cannas, Mattia Angius, Giuseppe Savio, Marco Era e Francesco Marongiu. La prima, Michel Cannas, è laureata in Scienze e tecnologie agrarie e specializzanda in Sistemi agrari, ha il compito di impostare tutti i parametri per le singole colture, in modo da automatizzare il lavoro mettendo sempre al primo posto la pianta e le sue esigenze.

Mattia Angius, invece, è lo specialista della comunicazione esterna, cioè il componente che si è occupato di fare da ponte tra la giovane start up e alcune grosse aziende e con i piccoli agricoltori, dai quali il team ha carpito le informazioni utili per implementare la tecnologia. Giuseppe Savio è l’economista. Lui si accerta costantemente che il mercato riservi sempre uno sbocco al progetto, con lo studio di statistiche attuali e future, che risultano promettenti, in vista del lancio del prodotto: l’unico vero feedback – positivo, si spera – che interessa ai giovani startupper. Marco Era è stato il programmatore di riferimento che per cause di forza maggiore ha dovuto lasciare il progetto. E infatti il gruppo è attualmente impegnato alla ricerca di un sostituto.

Il progetto. Il progetto è frutto dell’idea di Francesco Marongiu, che già ai tempi dell’esame di maturità aveva costruito un prototipo di serra automatizzata, basata però sull’impiego di una soluzione tecnologica costosa. Il progetto è stato quindi rivisto indirizzando gli sforzi nel cercare una soluzione di un pacchetto più conveniente che usufruisce di una tecnologia modulare che costi meno a parità di efficienza. “So green” può essere comandato e programmato da ogni parte del globo o, se si preferisce, sul campo tramite esperti del settore.

«La nostra tecnologia – spiega Mattia Angius – si rivolge a tutti coloro che intendono praticare l’agricoltura di precisione all’insegna della razionalizzazione delle risorse. E a quelli che vogliono monitorare le proprie colture, essendo magari impossibilitati a farlo di persona».

Il mercato. La start up “So green” punta a un segmento di mercato crescente. Infatti, la propensione verso l’agricoltura volta al risparmio, più specializzata e protetta (come accade in serra), è una risposta agli stravolgimenti climatici e alla siccità ormai cronica in molte zone del mondo. «Forniamo al cliente la possibilità di gestire la serra tramite applicazione da pc, tablet o smartphone – riprende Mattia Angius – oltre alle credenziali per accedere in tempo reale ai dati storici e in tempo reale per avere una serra sempre a portata di mano in qualunque momento».



Primo piano

La grande incompiuta

Monte Pino, ripartono i lavori nella strada crollata nell' alluvione del 2013

L’incidente sulla Statale 554

Schianto camion-moto: morto il motociclista

Le nostre iniziative