La Nuova Sardegna

Porto Torres, barista narcotizzata e rapinata

di Gavino Masia
Porto Torres, barista narcotizzata e rapinata

La giovane è stata sorpresa mentre rientrava a casa di notte dopo il lavoro Feritasi nella caduta, al risveglio ha scoperto la mancanza di 1000 euro 

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PORTO TORRES. È stata narcotizzata mentre apriva la porta di casa, all’1,30. Dopo il risveglio ha scoperto che la sua camera era stata messa a soqquadro e il borsellino dei soldi, contenente circa 1000 euro, era completamente vuoto. Una disavventura che avrebbe potuto avere conseguenze anche tragiche quella accaduta a una giovanissima barista mentre rientrava alla sua abitazione – in pieno centro storico a Porto Torres – dopo che aveva terminato una serata intensa di lavoro nel locale dove presta servizio. Quando ha riaperto gli occhi ha scoperto anche un vasto ematoma sul viso, dovuto probabilmente alla caduta dopo essere stata addormentata.

I rapinatori hanno seguito il suo percorso di rientro a casa, nascondendosi nel buio della notte ed entrando improvvisamente in azione alle sue spalle quando stava aprendo la porta. Hanno messo fuori causa la proprietaria con un narcotico e poi si sono messi a rovistare dentro l’appartamento riuscendo a trovare un migliaio di euro. «Erano soldi guadagnati dal lavoro – racconta la barista –, che tenevo dentro casa pensando naturalmente che fossero al sicuro. Non ricordo che cosa sia successo dopo aver messo le chiavi nella serratura della porta, ma quando mi sono svegliata avevo una parte del viso molto arrossata e mi sono subito accorta che mancavano i miei soldi».

I rapinatori hanno agito in una via del centro cittadino e non si sono messi tanti scrupoli. Dopo i numerosi incendi dolosi a danno di automobili e i continui atti di vandalismo al patrimonio pubblico – che raccontano una recrudescenza dei fenomeni in città durante le ore notturne – ora arriva anche questo nuovo episodio. Una serie di fatti che sommati tra loro contribuiscono a creare una sensazione di insicurezza e un clima di preoccupazione inedito per una realtà turritana non abituata a questo genere di cronaca. Occorre quindi capire cosa sta accadendo, per evitare che le vie adiacenti al corso Vittorio Emanuele diventino nella notte terra di nessuno a causa di malviventi e vandali.

Nei mesi scorsi un consigliere comunale (Davide Tellini) aveva chiesto all’amministrazione di chiedere la predisposizione di un piano articolato di prevenzione e repressione della criminalità, con azioni di presidio del territorio ancora più pressanti da parte delle forze di pubblica sicurezza (polizia di Stato, carabinieri e guardia di finanza) e della polizia municipale, rispetto al pur efficace lavoro condotto sinora. L’obiettivo è far fronte al crescente fenomeno della microcriminalità che sta investendo la comunità quando calano le ombre della notte. Da parte dei cittadini turritani, in particolare genitori di bambini e ragazzi, cresce una richiesta di maggiore sicurezza.

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