Riforma sanitaria sarda, sindacati sul piede di guerra
Protesta contro Moirano e Arru per il mancato confronto sulla nuova rete ospedaliera
CAGLIARI. Sindacati sul piede di guerra contro il manager dell'Ats Fulvio Moirano e l'assessore della Sanità Luigi Arru per la mancata convocazione di un tavolo di confronto sul comparto sanitario in Sardegna alla luce della recente riforma del sistema. Rottura delle relazioni sindacali, avvio della procedura di raffreddamento del conflitto davanti al prefetto e, se non ci saranno risposte immediate, sciopero generale con una probabile manifestazione di piazza a Cagliari.
Tra le questioni aperte non solo la riorganizzazione del settore ma anche gli orari di lavoro, la retribuzione delle festività infrasettimanali e le indennità previste dagli accordi integrativi ma attualmente bloccate per i medici di Medicina Generale, per la Guardia Medica e per il 118. L'assessorato della Sanità ha fatto sapere che sta lavorando per chiarire l'accordo integrativo regionale approvato nel 2010 e definire così le modalità per il riconoscimento delle indennità. Nel frattempo Cgil, Cisl e Uil contestano il metodo utilizzato da Moirano e Arru.
«Non ci sono più le condizioni per proseguire il confronto - dice Fulvia Murru della Uil Fpl - si va avanti con i tagli non guardando ai contratti: una situazione insostenibile». «Serve un tavolo vero - aggiunge Nino Cois della Fp Cgil - dopo tante nostre richieste, anche a seguito della riforma, non abbiamo mai avuto risposta nè da Moirano nè da Arru, nonostante ci siano molte situazioni aperte». «Il manager Moirano intende il cambiamento in termini vecchi con la scure e con i tagli - attacca Davide Paderi della Fp Cisl - ma mortificando le professioni si ottiene solo disagio e conflitto»