Coltivare legalmente la cannabis in Sardegna: tre consiglieri regionali propongono referendum
Gli altri due argomenti della consultazione dovrebbero essere i punti franchi e la regionalizzazione dell'Anas
CAGLIARI. Legalizzazione della cannabis in Sardegna, attivazione rapida e piena dei punti franchi, regionalizzazione dell'Anas: su questi tre temi i consiglieri regionali di Art.1-Sdp hanno proposto un referendum consultivo che potrebbe tenersi a ottobre 2018, mentre la raccolta delle firme (ne servono 10mila) dovrebbe scattare entro tre settimane, quindi in piena campagna elettorale per le politiche del 4 marzo.
Il risultato della consultazione non sarebbe comunque vincolante. «Si tratta di tre temi fondamentali per il rilancio dell'economia e per una svolta nel sistema amministrativo della Regione, in un periodo in cui l'Isola affronta un periodo difficile», ha esordito Paolo Zedda.
Sulla cannabis, ha spiegato, «esiste la prova scientifica che sia estremamente meno pericolosa del tabacco e dell'alcool, inoltre dove si è legalizzata, il consumo non è aumentato». Sulla Sardegna, «il fatturato potrebbe essere di 250 milioni, con 10mila posti di lavoro di ricaduta». Inoltre, «sarebbe il primo referendum di questo genere in Europa».
Sui punti franchi: «nel Mediterraneo il traffico navale si è notevolmente intensificato, ma all'interno di questo quadro il Porto Canale di Cagliari va in declino progressivo, per un rilancio bisogna puntare sull'abbattimento dei dazi e delle accise attraverso i punti franchi, ma ancora noi non siamo riusciti ad attivare nessuno dei sei punti previsti».
Infine la questione Anas: «chiediamo ai sardi - dice Zedda - di esprimersi sulla regionalizzazione - ha detto Zedda - perché i lavori per due miliardi di euro stanziati per i prossimi due anni saranno appaltati da ditte non sarde. Alle imprese del territorio restano solo i subappalti. Dopo la Sicilia siamo la regione che, in fatto di strade, delega più competenze».