La Nuova Sardegna

Don Ettore Cannavera diventa commendatore

Il presidente Mattarella e don Ettore Cannavera
Il presidente Mattarella e don Ettore Cannavera

Il presidente Mattarella ha conferito l’onorificenza al sacerdote di Serdiana: la cerimonia al Quirinale

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ROMA. C’è anche don Ettore Cannavera tra i 30 “eroi civili” premiati da Sergio Mattarella. Ieri al Quirinale il capo dello Stato ha conferito al sacerdote di Serdiana, fondatore della comunità La Collina, l’onorificenza di commendatore al merito della Repubblica italiana. «Per la sua preziosa opera di sostegno a persone in condizioni di marginalità, e in particolare a giovani e minori coinvolti in percorsi di reinserimento sociale», così Mattarella ha motivato la scelta di nominare commendatore don Cannavera, già cappellano del carcere minorile di Quartucciu e da oltre 20 anni al timone della Collina, la comunità creata per il reinserimento dei minori che hanno avuto problemi con la giustizia.

E, infatti, tra le tante battaglie portate avanti dal sacerdote 73enne c’è l’abolizione delle carceri minorili. «In comunità prendo sempre i ragazzi con condanne lunghe proprio per evitare che vadano nell’istituto per adulti – aveva raccontato qualche mese fa in un’intervista alla Nuova –. Io dico che il carcere minorile deve essere abolito, non c’è in Nicaragua, né in Messico. Il pedagogista brasiliano Paulo Freire dice che educare è pratica di libertà. L’articolo 18 della Costituzione parla di pena che deve tendere alla rieducazione, non di carcere. In comunità si sconta la pena, ci sono regole ferree, se i ragazzi le violano tornano in carcere. E in vent’anni è successo una sola volta».

Il nome di don Ettore Cannavera è inserito in una lista di 30 cittadini e cittadine che si sono distinti «per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel soccorso, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella promozione della cultura, della legalità e per il contrasto alla violenza».

Tra i destinatari delle 30 onorificenze conferite ieri da Mattarella anche Gessica Notaro, la giovane di Rimini sfregiata con l'acido dall'ex compagno e oggi ambasciatrice contro i femminicidi, Greta Sole De Todaro, la prima clownterapeuta in sedia a rotelle, don Paolo Felice Giovanni Steffano, parroco di Baranzate dove vivono 77 etnie diverse in un’unica strada. E ancora Giuseppe Bove, il vigile del fuoco che ha estratto vivo da sotto le macerie del terremoto di Casamicciola un bambino di 11 anni, il vicequestore Francesca Romana Capaldo e la collega della mobile Roberta Rizzo, che l’estate scorsa hanno arrestato i responsabili degli stupri di Rimini.
 

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