La Nuova Sardegna

Sardigna libera diserterà le urne

Sardigna libera diserterà le urne

Claudia Zuncheddu: «Il Rosatellum esclude le minoranze etniche e politiche»

28 febbraio 2018
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CAGLIARI. Sardigna libera entra a far parte del gruppo, sempre più numeroso, di partiti e movimenti che il 4 marzo non andranno a votare. «Non può esserci alcun cambiamento – scrive Claudia Zuncheddu, leader di Sl – senza un programma politico chiaro che miri ad esprimere anche con il voto le grandi lotte sociali contrapposte agli interessi del dominio coloniale italiano. La frantumazione del mondo identitario e la miopia politica di alcuni leader ha generato ancora una volta un processo minoritario deludendo le aspettative della maggioranza dei sardi che aspirano ad una trasformazione radicale del sistema».

Senza mai citare nel comunicato il Progetto Autodeterminatzione, che alle elezioni invee è in corsa come alleanza fra diverse forze indipendentiste, Sardigna libera più di una critica comunque la muove alle «proposte presentate della lista identitaria e che manifestano una forte debolezza culturale e politica, con logiche destinate a frenare, ancora una volta, un vasto fronte popolare in cui si possa riconoscere tutta la ribellione anti-sistema».

Per la leader del movimento «il mondo indipendentista e identitario in parte ha scelto di star fuori dalle dinamiche elettorali ed in parte di presentarsi ma con profonde contraddizioni. Le formazioni identitarie sono arrivate a questa scadenza elettorale più divise che mai. Sardigna Libera – si legge ancora nella nota – ha scelto di star fuori da questa competizione e ribadisce che la legge elettorale penalizza ed esclude le minoranze etniche, linguistiche e politiche presenti nel territorio italiano».

Per concludere: «Contro la frammentazione – scrive Claudia Zuncheddu – bisogna porre fine al leaderismo opportunistico crescente. Bisogna contrastare tutti i fenomeni politici d’importazione vecchi e nuovi, unendo le lotte e organizzando un vasto fronte popolare identitario e di ribellione che dia risposta alle aspettative dei sardi anche in termini elettorali».

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