La Nuova Sardegna

Destinazione Sardegna, nasce l’isola del turismo

di Umberto Aime
Destinazione Sardegna, nasce l’isola del turismo

L’assessora Argiolas: «È il nostro primo piano strategico, ecco cosa cambierà». La Regione ha previsto un calendario di 60 appuntamenti in cui saranno affrontati 9 temi dell’industria delle vacanze

25 marzo 2018
4 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Josep Ejarque è un «destination manager» internazionale, organizza strategie di marketing. I libri che ha scritto su «Vendere il turismo nell’era di internet» sono una bibbia in Europa. Anche i suoi neologismi, promocommercializzazione ed emozionalità contenitore, hanno fatto scuola. Spagnolo, naturalizzato italiano, la Regione l’ha ingaggiato con un compenso intorno ai 30mila euro, per costruire quasi dal nulla il pacchetto «Destinazione Sardegna». Necessaria, perché la concorrenza è troppo forte. «Se vuoi vincere, non puoi aspettare il turista, devi andare a cercartelo», è stata una delle frasi più stimolanti di Ejarque, insieme a questa: «C’è un modello da reinventare, altrimenti sarai spacciato».

Cosa fare. In Sardegna più che una manutenzione straordinaria del «prodotto sugli scaffali» c’è molto da fare. Nonostante il 7 per cento del prodotto interno lordo sia generato dal «sistema vacanze» e gli arrivi, negli aeroporti, abbiano superato quota 10 milioni l’anno. «Non bisogna però accontentarsi. Mai. I vostri margini di crescita sono enormi», ha profetizzato l’italospagnolo però «dovrete essere una squadra, mettere su una rete di operatori che dialoghino fra loro, proporre offerte complete, articolate e autorevoli di non solo mare, ma anche profumi, sapori e cultura».

Partecipazione. Sarà il destination manager Josep Ejarque , a salire presto in cattedra nei sessanta incontri in cui i protagonisti arriveranno dalla filiera del turismo, dai Comuni agli albergatori, e in calendario da dopo Pasqua. Saranno nove i temi sul tavolo: mercati e internazionalizzazione, infrastrutture e mobilità, formazione e qualità, innovazione e tecnologia, risorse naturali e sostenibilità, per chiudere con destagionalizzazione e rinnovamento. «Saranno venti appuntamenti in ognuno dei tre aeroporti di Alghero, Cagliari e Olbia – ha detto l’assessora al turismo Barbara Argiolas – per far nascere dal basso quello che sarà in assoluto il nostro primo piano strategico. Che, in tre anni, dovrà trasformare la Sardegna da regione turistica a destinazione turistica». La differenza fra i due modelli è stata spiegata ancora da Ejarque: «Significa proporre online, nelle fiere e dovunque una sola Sardegna in cui il turista non solo vede ma soprattutto può fare. È questo che oggi il viaggiatore cerca e pretende».

L’obiettivo. Dopo i sessanta faccia a faccia da una parte all’altra della Sardegna, a scrivere la strategia sarà l’ultimo braccio operativo cui la Regione ha pensato e poi messo nero su bianco nella legge sul turismo, approvata a luglio dal Consiglio. È il Dmo, acronimo di «Destination management organization», ancora in costruzione, ma fra maggio e giugno e dopo la convocazione della Conferenza permanente sul turismo, dovrà consegnare alla giunta il «Piano annuale strategico partecipato per lo sviluppo e la promozione turistica della Sardegna». Va detto però che di solo marketing non si può vivere, per crescere più velocemente servirà molto altro. A cominciare dai trasporti, ma questa è un’altra storia in cui il lieto fine deve essere ancora scritto dalla Regione e non solo.

Ripartenza. «Siamo in ritardo – ha detto Agostino Cicalò, presidente della Camera di commercio di Nuoro, che entrerà a far parte del Dmo – Finora siamo andati avanti a strappi e spesso in solitudine, o in contrapposizione fra noi. Ora sembra essere stata tracciata la strada per una marcia finalmente comune, a breve e lunga scadenza, che nascerà dal basso, quindi sarà condivisa e in cui tutti dobbiamo credere». La Sardegna – ha aggiunto Gavino Sini della Camera di commercio di Sassari, altro futuro partner del Dmo – «deve avere in prospettiva un futuro che stimoli la partecipazione e soprattutto lo sviluppo. Proprio il turismo ha tutte le caratteristiche giuste per diventare il nostro vero trampolino di lancio». Prospettiva declinata così da David Crognaletti, direttore commerciale della Sogaer, la società che gestisce l’aeroporto di Cagliari: «Se non promuoviamo il prodotto, è difficile uscire dai soliti schemi e farsi largo in un mercato sempre più complicato». Mario Girau, responsabile sviluppo e business dell'aeroporto di Olbia, è stato perentorio: «Dobbiamo essere innovativi, non possiamo farci scavalcare dalla concorrenza e la Sardegna ha tutte le qualità per essere protagonista». Fino a Luigi Lotto del Pd, presidente della commissione del Consiglio regionale che ha confezionato la legge sul turismo. «C’è voluto un anno e mezzo di discussione, ma adesso abbiamo gli strumenti per dare una svolta imprenditoriale e competitiva al turismo». Bisogna però crederci fino in fondo, è stato l’appello lanciato da Ejarque. Altrimenti «ci sarà sempre uno più sveglio di te nel fare quello che tu non avrai fatto».

Primo piano
L’incidente

Studentessa travolta da un’auto mentre attraversa sulle strisce: è grave

Le nostre iniziative