L'assessore Careddu: "Colpa dell'Europa testarda se non abbiamo la continuità territoriale"
Il responsabile regionale dei Trasporti in Commissione: il bando bloccato da mesi, l’isola è in ostaggio. Maggioranza e opposizione compatte: portiamo la battaglia a Roma
12 maggio 2018
2 MINUTI DI LETTURA
CAGLIARI. È colpa della testardaggine dell’Europa se «non abbiamo ancora la continuità territoriale aerea». In Consiglio regionale, l’assessore ai trasporti, Carlo Careddu, l’ha detto d’un fiato. Nell’aula della commissione presieduta da Antonio Solinas, ha rivissuto il diario di quanto accaduto finora intorno al bando bloccato da mesi e sul negoziato in corso a Bruxelles. Fino a sbottare: «Abbiamo consegnato le controdeduzioni ma al di là dei complessi aspetti giuridici, a breve la politica sarà chiamata a una decisione. Una decisione che ritengo debba arrivare non solo dalla Sardegna ma dall’Italia, come Stato dell’Unione europea, perché non possiamo essere lasciati soli in questa sfida». Dalla commissione è arrivato subito il sostegno: «Da oggi in poi gli interventi della Regione e non solo dovranno essere forti. Non possiamo rimanere ostaggio dell’accanimento europeo».
Il diario. Careddu ha detto: «Siamo impantanati sull’interpretazione di un regolamento europeo che risale al 2008. Bruxelles continua a essere rigida. Ritiene che il nostro schema sia sovradimensionato rispetto ai servizi minimi previsti proprio dal regolamento. È convinta che la nostra richiesta sul numero delle tratte e sulle frequenze sia esagerato, Teme che possa alterare il dogma del libero mercato nei trasporti aerei». Poi ha riletto l’ultima replica della Regione alle contestazioni: «Con un corposo e dettagliato dossier sui dati del traffico e l’andamento della domanda e dell’offerta, messo a punto con l’università di Cagliari, abbiamo dimostrato come invece il regime di continuità proposto sia compatibile con le regole europee». Fino a elencare gran parte delle prove messe sul tavolo. Una su tutte: «Le elevate percentuali di riempimento degli aerei e quindi la necessità periodica di voli aggiuntivi». Dopo aver ricordato che, in questi mesi, il ministero ai trasporti è stato «sempre al nostro fianco», è andato oltre: «La Sardegna non può accettare, come vorrebbe l’Europa una sorta di continuità limitata. Perché se fosse lasciata in buona parte a nelle mani del mercato, ci sarebbe un’evidente limitazione del diritto dei sardi alla libera circolazione, oltre che una disparità rispetto ad altri».
Il dibattito. La commissione ha capito bene il pericolo all’orizzonte. Valerio Meloni, Pd, ha detto: «È indispensabile il coinvolgimento del Parlamento».. Antonello Peru, Forza Italia, ha denunciato: «Siamo di fronte a una situazione raccapricciante». Eugenio Lai , Mdp ha rilanciato: «Serve una mobilitazione per evitare che ci siano imposti accordi al ribasso». Fino all’affondo del presidente Solinas: «Una vera continuità non può riguardare solo i sardi, se davvero puntiamo sul turismo». Con un chiaro riferimento alla tariffa unica a favore di residenti e non residenti per gran parte dell’anno, esclusa l’estate. Ma si sa: anche su questo capitolo controverso, l’Europa ha risposto picche- (ua)
Il diario. Careddu ha detto: «Siamo impantanati sull’interpretazione di un regolamento europeo che risale al 2008. Bruxelles continua a essere rigida. Ritiene che il nostro schema sia sovradimensionato rispetto ai servizi minimi previsti proprio dal regolamento. È convinta che la nostra richiesta sul numero delle tratte e sulle frequenze sia esagerato, Teme che possa alterare il dogma del libero mercato nei trasporti aerei». Poi ha riletto l’ultima replica della Regione alle contestazioni: «Con un corposo e dettagliato dossier sui dati del traffico e l’andamento della domanda e dell’offerta, messo a punto con l’università di Cagliari, abbiamo dimostrato come invece il regime di continuità proposto sia compatibile con le regole europee». Fino a elencare gran parte delle prove messe sul tavolo. Una su tutte: «Le elevate percentuali di riempimento degli aerei e quindi la necessità periodica di voli aggiuntivi». Dopo aver ricordato che, in questi mesi, il ministero ai trasporti è stato «sempre al nostro fianco», è andato oltre: «La Sardegna non può accettare, come vorrebbe l’Europa una sorta di continuità limitata. Perché se fosse lasciata in buona parte a nelle mani del mercato, ci sarebbe un’evidente limitazione del diritto dei sardi alla libera circolazione, oltre che una disparità rispetto ad altri».
Il dibattito. La commissione ha capito bene il pericolo all’orizzonte. Valerio Meloni, Pd, ha detto: «È indispensabile il coinvolgimento del Parlamento».. Antonello Peru, Forza Italia, ha denunciato: «Siamo di fronte a una situazione raccapricciante». Eugenio Lai , Mdp ha rilanciato: «Serve una mobilitazione per evitare che ci siano imposti accordi al ribasso». Fino all’affondo del presidente Solinas: «Una vera continuità non può riguardare solo i sardi, se davvero puntiamo sul turismo». Con un chiaro riferimento alla tariffa unica a favore di residenti e non residenti per gran parte dell’anno, esclusa l’estate. Ma si sa: anche su questo capitolo controverso, l’Europa ha risposto picche- (ua)