La scuola sarda si svuota: 2601 iscritti in meno
Il numero degli studenti si riduce, soprattutto alla materna e alla primaria. Le previsioni: -20mila entro dieci anni. A rischio circa mille cattedre
SASSARI. La fotografia dell’isola che si svuota è scattata a scuola. Crollo delle nascite significa meno scolari, meno grembiuli e cartelle. E, quasi certamente, taglio delle classi e, forse, dei docenti. Tra pochi mesi, quando inizierà l’anno scolastico 2018-2019, in Sardegna mancheranno all’appello 2601 studenti. È questo il dato allarmante che viene fuori dalle iscrizioni, con il crollo più massiccio nella fascia 3-10 anni: le scuole materne e le elementari pagano il calo delle nascite più forte da quando è iniziata la grande crisi del 2008. Male anche la fascia 11-14, quella degli studenti delle Secondarie di primo grado (ex Medie), per ora resistono solo le Secondarie di secondo grado (ex Superiori), ma non dappertutto: la spiegazione arriva dal calendario, perché i primi anni Duemila sono stati quelli del baby boom demografico, l’ultimo prima del crollo delle nascite sino all’ultimo dato: l’indice di natalità in Sardegna è 1,07 figli per coppia, il più basso d’Italia.
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Flop iscrizioni. Il numero complessivo di studenti sardi iscritti al prossimo anno scolastico è 202.338, 2601 in meno rispetto a 12 mesi fa, quando già c’era stato un calo di circa 1000 unità. Il segno negativo è una costante in tutte le province, in particolare per quanto riguarda la scuola dell’infanzia e la primaria. È proprio la fascia 6-10 anni la più penalizzata: 1289 alunni in meno, 530 dei quali solo in provincia di Sassari. Sono 993 invece gli iscritti in meno alla Materna, che però non è scuola dell’obbligo: il calo più consistente nel Cagliaritano con -525 iscritti. Colpisce anche il calo di iscrizioni alle Medie, che sino a pochi anni fa ancora viaggiavano in positivo: questa volta no, il calo di iscrizioni pur se contenuto rispetto a infanzia e primaria, inizia a essere evidente ed è presente in tutte le province. Complessivamente la fascia 11-13 anni perderà 401 iscritti. Il fenomeno è meno evidente nella fascia d’età 14-19: gli studenti delle ex Superiori – oltre 70mila complessivamente – sono ancora in debole aumento. Il saldo positivo è 82, soprattutto grazie al Cagliaritano che segna +697 iscrizioni, segue Sassari con 79. A suscitare preoccupazione è il flop di Nuoro con -546 e Oristano con -148. È quasi certo che tra un anno il saldo negativo riguarderà anche le Secondarie di secondo grado.
Le previsioni. Anche se i sardi decidessero improvvisamente di allargare le famiglie e iniziassero a sfornare bambini, non riuscirebbero a evitare il calo costante della popolazione studentesca nell’isola. La perdita di 2600 iscritti in un anno significa che tra 10 si scenderà sino quota 180mila alunni, più di 20mila in meno rispetto a oggi, con una riduzione del 24 per cento alla Materna e alla Primaria e più contenuto e diluito nel tempo alle Medie e alle Superiori. In particolare per quanto riguarda le Medie è stato stimato che saranno circa 200 le classi in meno nel 2028. Proiezioni confermate dalla Fondazione Agnelli che ha sottolineato come il dato sardo sia il peggiore a livello nazionale.
Le conseguenze. E la riduzione degli iscritti avrà naturalmente pesanti conseguenze – a meno che nel frattempo non si studino soluzioni e accorgimenti – per quanto riguarda il numero degli istituti, la loro presenza nel territorio (in particolare nelle aree più spopolate dove la loro sopravvivenza è già appesa a un filo) e gli organici dei docenti e degli amministrativi. Per quanto riguarda gli insegnanti, le previsioni parlano di una contrazione di circa 1000 cattedre. Poco consola che da altre parti non se la passino meglio: il calo riguarderà tutta l’Italia, dove tra 10 anni ci sarànno 1 milione di studenti in meno (dagli attuali 9 a 8 milioni) e 55mila cattedre a rischio. Nessun altro Paese europeo avrà un trend così declinante. Non resta che sperare in uno straordinario baby boom.