La Nuova Sardegna

Andrea Mura: ma quale assenteista, io faccio politica in barca

di Gianna Zazzara
Andrea Mura
Andrea Mura

Cappellacci lo accusa di non farsi vedere a Montecitorio. Ma il deputato 5 stelle non smentisce: «L’attività da deputato non si svolge solo in Parlamento. Io sono un testimonial»

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SASSARI. Velista o deputato? «L’attività politica non si svolge solo in Parlamento. Io l’ho detto fin dall’inizio, anche in campagna elettorale, che il mio ruolo, più che quello di parlamentare, sarebbe stato quello di testimonial a difesa degli oceani. D’altronde, ci sono un sacco di parlamentari che vanno alla Camera e passano il loro tempo a farsi i selfie in aula. Io no, ho altro da fare».

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Andrea Mura, “Velista dell’anno” nel 2011 e nel 2014, il deputato del Movimento 5 Stelle «più conosciuto al mondo» – parole sue – risponde così al forzista Ugo Cappellacci, suo compagno di banco a Montecitorio, che lo ha accusato di assenteismo: «Su 220 votazioni ti sei presentato in aula solo 8 volte. Eppure non mi sembra che tu abbia rinunciato all’indennità da parlamentare di 20mila euro al mese».

In effetti, i dati del monitoraggio di OpenParlamento sull’attività parlamentare danno ragione a Cappellacci: dall’inizio della legislatura lo skipper è risultato assente oltre il 96% delle volte. I numeri diffusi da OpenParlamento – è giusto sottolinearlo – si riferiscono alle votazioni elettroniche valide svolte in aula. È considerato assente chi non partecipa al voto e non risulta avere impedimenti per cause istituzionali, cioè non è in missione, ma non è possibile distinguere un’assenza per “pigrizia” da una per cause gravi come una malattia.

Onorevole Mura, ha avuto problemi di salute dopo la sua elezione a deputato?

«Innanzitutto vorrei tranquillizzare tutti sul fatto che godo di eccellente salute e sono solo affaticato per il superlavoro. La mia giornata inizia alle 5 di mattina, quando mi sveglio. Faccio colazione e mi precipito a preparare la barca per la mia prossima regata. Alle 10 sono in ufficio, a Cagliari, e mi occupo del lavoro da deputato fino alle 13. Pranzo e alle 14 sono di nuovo in barca. Alle 16 ritorno in ufficio per rispondere alle mail. Poi vado in palestra dalle 19 alle 21. Poi ceno e stramazzo. Un giorno alla settimana sono a Roma, per la commissione trasporti. Parto col primo volo della mattina e rientro con l’ultimo».

Quindi va alla Camera solo un giorno la settimana?

«Capisco l’incredulità, ma io l’ho detto fin dall’inizio al Movimento che non volevo fare il parlamentare ma il testimonial per salvare gli oceani dalla plastica. Se continua così entro il 2050 l’ecosistema marino andrà completamente distrutto. Ecco perché è così importante impegnarsi in questa missione. E nessuno può farlo meglio di me. A novembre sono impegnato nella famosa Rotta del rum, una regata transatlantica in solitario che si svolge ogni 4 anni: parte dalla Francia e arriva a Guadalupa, nei Caraibi. Userò la mia imbarcazione “Vento di Sardegna”, in pratica una Formula 1 delle barche, davanti a due milioni e mezzo di spettatori e a 90 milioni di telecamere (nessuna diretta sulle reti italiane, ndr) per trasmettere un messaggio fondamentale: salvate gli oceani dalle microplastiche. Sarà una cosa incredibile: per la prima volta uno sportivo ancora in attività sarà testimonial della Camera dei deputati su un tema che interessa tutti. Sono fortemente convinto che il ruolo del parlamentare, oltre che quello di fare leggi, sia quello di essere testimoni e ambasciatori di valori. E un parlamentare che manda un messaggio a nome di tutti, a salvaguardia del futuro dell’umanità, è una cosa molto importante».

Scusi ma cosa c’entra tutto questo con l’attività di parlamentare?

«Come cosa c’entra? Io lotto per la tutela dell’ambiente e degli oceani. Le sembra poco? Il movimento sapeva benissimo quale sarebbe stato il mio ruolo e mi appoggia totalmente in questa battaglia. D’altronde con la maggioranza schiacciante che i Cinque Stelle hanno alla Camera dei Deputati che io sia presente o meno non fa alcuna differenza. E poi io in Parlamento ci vado. Una volta la settimana, almeno fino ad ora, ma ci vado. Faccio parte della Commissione Trasporti e sto lavorando a una proposta di legge, attesa dagli addetti ai lavori da più di 15 anni, che renderà più sicuro il diporto italiano e toglierà orpelli inutili. Spero di riuscire a presentare il disegno di legge prima della mia partenza per la regata della Rotta del Rum».

Cappellacci la accusa di continuare a riscuotere ogni mese 20mila euro tra indennità, diaria, rimborsi, e tutto il resto delle competenze.

«Si è vero, ma è probabile che quei soldi finiscano nel fondo microcredito istituito dal M5s. Ci sto pensando. In ogni caso non sono 20mila euro. E poi lei non immagina tutto quello cui ho dovuto rinunciare per fare il parlamentare. Avrei guadagnato molto di più se avessi continuato a fare sempre e solo il velista. È il solito discorso moralista della gente comune: lo Stato ti paga e tu devi andare in Parlamento. Ma, lo ripeto ancora una volta, l’attività politica non si svolge solo in parlamento. Si può svolgere anche su una barca, per il bene dell’umanità, proprio come faccio io».

Lei non si vede proprio in giacca e cravatta seduto a Montecitorio?

«Meglio in barca che stare seduto alla Camera e passare il tempo a scattare selfie (il riferimento è a Cappellacci, ndr). In ogni caso ora faccio questa regata poi si vedrà, potrebbe anche essere l’ultima»

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