La Nuova Sardegna

Nella guerra agli ambulanti i sindaci stanno con Salvini

di Alessandro Pirina
Nella guerra agli ambulanti i sindaci stanno con Salvini

A 7 Comuni sardi i fondi del Viminale per contrastare l’abusivismo sui litorali Ma sono tutti concordi: non è una misura razzista, vuole fare rispettare le regole

30 luglio 2018
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SASSARI. Dai porti chiusi alle spiagge chiuse. Anche sui litorali passa la linea salviniana. Nel mirino i venditori di accendini e braccialetti della amicizia. Ma non solo: previste sanzioni salate per chi prova a commerciare calze di spugna o cocco fresco. Il ministro dell’Interno lo aveva annunciato nelle scorse settimane: ripulirò le spiagge dagli ambulanti. «Dalle parole ai fatti», ha ribadito Matteo Salvini ora che il Viminale ha stanziato due milioni e mezzo di euro per quei comuni che più di tutti soffrono il problema dei vucumprà senza autorizzazioni. Una valanga di soldi destinata a rafforzare le polizie locali di 54 comuni, che così potranno inviare i loro agenti in spiaggia per mandare via i venditori di racchettoni, collanine e fenicotteri rosa gonfiabili. E tra questi comuni sette sono in Sardegna: Alghero, Arzachena, San Teodoro, Budoni, Orosei, Muravera e Villasimius. Sette località balneari che rispondono ai requisiti richiesti dal Viminale. A ognuno di loro arriverà un contributo fino a 50mila euro a seconda del progetto presentato nella lotta contro l’abusivismo.

Allarme razzismo. «Non sarà una caccia al vucumprà», mette le mani avanti Mario Bruno, sindaco di Alghero, area Pd e dunque politicamente il più lontano possibile da Salvini. I soldi del Viminale, però, li ha presi. «Anche oggi ho incontrato una signora e mi ha chiesto: ma hai accettato queste risorse? E io le ho detto: certo, serviranno per fare in modo che tutti rispettino le regole. Non c’è, e non ci sarà, alcun tipo di discriminazione. Ci mancherebbe. Alghero è una città dell’accoglienza, il 4 e il 5 agosto ospitiamo la festa del migrante. Una manifestazione particolarmente sentita dalla nostra comunità». Bruno ammette di avere ricevuto diverse segnalazioni, anche in Consiglio comunale, sul problema dei venditori abusivi. «Ma non è un discorso che riguarda solamente gli immigrati. Ci sono anche connazionali che vendono senza autorizzazioni. Con queste risorse noi faremo in modo che vengano rispettate le regole da parte di tutti. Ci sarà la massima attenzione che non ci siano discriminazioni».

Rispetto delle regole. Neanche Domenico Mannironi, sindaco di San Teodoro, anche lui del Pd, ha dubbi che l’obiettivo del provvedimento sia solo quello di rafforzare le polizie locali nella lotta a un fenomeno diffusissimo come l’abusivismo. «Quando in un ente locale arrivano dei soldi dal ministero in un’epoca in cui si taglia solamente non si può che essere contenti – dice Mannironi –, perché vuole dire che a Roma hanno considerato le difficoltà dei nostri paesi turistici. Devo complimentarmi con il prefetto di Nuoro, Carolina Bellantoni, che è stata molto collaborativa. Noi ci siamo presi tutti i 50mila euro a disposizione e li useremo in parte per aumentare i vigili e in parte per aiutare i barracelli che potranno essere presenti in maniera più attiva sulle spiagge. Purtroppo a San Teodoro il fenomeno dell’abusivismo è molto diffuso, ricevo continuamente lamentele sulla mia mail. Sto addirittura studiando una ordinanza che vieti il commercio ambulante alla Cinta: vedere quei megacarrelli nel bagnasciuga è inaccettabile. Ma prima di prendere una simile decisione voglio valutare bene la questione, perché non vorrei che passasse un messaggio a sfondo razziale. Questo è l’aspetto che più mi preoccupa. Ho anche intenzione di incontrare questi venditori ambulanti per vedere se possiamo trovare un compromesso: loro possono fare il loro lavoro ma senza disturbare i turisti. Devo ragionare bene sullo spirito di questo provvedimento».

Non solo stranieri. C’è anche Budoni tra i comuni beneficiari del contributo del Viminale. «Ora è il ministero che ci dà direttamente i fondi, ma è un problema vecchio che affrontiamo da anni – dice il sindaco Giuseppe Porcheddu –. In passato abbiamo predisposto progetti congiunti insieme a carabinieri e guardia di finanza con le nostre risorse, ora arrivano da Roma. Il problema dell’abusivismo esiste, sono anni che nelle spiagge vengono sequestrati migliaia di oggetti contraffatti ed è normale che chi è in regola ritenga inaccettabile l’abusivismo». Il rischio razzismo, però per Porcheddu non esiste. «Innanzitutto, perché la nostra è una comunità multietnica da decenni, non è il colore che determina il valore delle persone. E poi perché quando di parla di abusivismo non si fa riferimento solo a extracomunitari. Anche i venditori di formaggio vengono allontanati perché non hanno autorizzazione».

Concorrenza sleale. Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Orosei, Nino Canzano. «L’abusivismo non è un fenomeno legato solo all’immigrazione. L’extracomunitario lo fa in maniera più evidente. I loro sacchi colpiscono più di chi magari agisce in maniera soft e vende il triplo. Proprio per questo motivo, non credo che dietro questo provvedimento possa ravvedersi il rischio razzismo. Il rispetto delle regole è un argomento sentitissimo, soprattutto nei centri costieri. Il commercio va riportato nel perimetro della legalità e della concorrenza leale. E grazie al potenziamento delle polizie locali potremo avvicinarci a raggiungere l’obiettivo».

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