Legge urbanistica, critiche dal Cal
I sindaci: «Non rispetta le esigenze dei Comuni». Testo in aula il 20 settembre
01 settembre 2018
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ARBOREA. La bocciatura non è arrivata ma non si può certo parlare di una legge che piace ai sindaci. Anzi. Il Consiglio delle autonomie locali (Cal), presieduto dal sindaco di Nuoro Andrea Soddu, ha iniziato il dibattito sulla proposta di legge regionale 409 “disciplina generale per il governo del territorio” per completare il lavoro svolto dalla apposita commissione, presieduta dalla sindaca di Buggerru Laura Cappelli. I sindaci del Cal si sono mostrati molto critici nei confronti del Consiglio regionale che ha inviato la proposta di legge il 10 agosto, in pieno periodo festivo: «È impensabile che il Consiglio, proprio nel periodo in cui si trova in ferie, ci costringa ad un surplus di lavoro in un mese caratterizzato dai molteplici impegni e dalle enormi responsabilità contingenti alla stagione estiva – sostengono i sindaci. il tempo però non è infinito dato che la legge andrà in aula il 20 settembre, una scadenza che i sindaci vorrebbero prorogare: «Abbiamo solo iniziato il lavoro e chiediamo al Consiglio regionale più tempo al fine di offrire il giusto supporto ad una legge che riteniamo di certo necessaria ma che, testo alla mano, non va nella direzione giusta rispetto alla esigenze dei Comuni».
«Da una prima analisi – fanno notare i sindaci – questa legge non tiene conto delle diversità e delle peculiarità dei comuni dell'isola, calando dall'alto un impianto normativo di difficile attuazione. Inoltre ancora una volta vi è la tendenza a privare i Comuni di competenze e risorse a vantaggio dell’apparato regionale. Non ci sono risorse per i Comuni per applicare la legge e gli enti locali vengono allontanati dai processi decisionali».
«Da una prima analisi – fanno notare i sindaci – questa legge non tiene conto delle diversità e delle peculiarità dei comuni dell'isola, calando dall'alto un impianto normativo di difficile attuazione. Inoltre ancora una volta vi è la tendenza a privare i Comuni di competenze e risorse a vantaggio dell’apparato regionale. Non ci sono risorse per i Comuni per applicare la legge e gli enti locali vengono allontanati dai processi decisionali».