La Nuova Sardegna

Olbia, la vacanza personalizzata per attirare più turisti

di Giandomenico Mele
Un aereo Easyjet in pista
Un aereo Easyjet in pista

L’evento Sardinia Tourism Call2Action, organizzato da Regione e Geasar. Sette tavole rotonde per migliorare l’offerta e conquistare nuovi flussi

20 ottobre 2018
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OLBIA. Un format innovativo che potrebbe diventare modello per il turismo a livello nazionale e internazionale. La Sardegna ha deciso di investire finalmente sul motore della sua economia. Mettendo al centro del villaggio globale gli aeroporti, attrattori fisici di domanda turistica, ma luogo capace anche di modulare un nuovo modo di richiamare flussi turistici. Nasce così Sardinia Tourism Call2Action, evento articolato in sette incontri formativi che ha visto protagonisti la Regione, con l’assessorato al Turismo di Barbara Argiolas e la Geasar, società che gestisce lo scalo aeroportuale “Costa Smeralda” di Olbia.

La versione accademica del progetto ha visto in prima fila Josep Ejarque, relatore del Piano strategico della Regione, in veste di prestigioso e apprezzato consulente in destination management e marketing turistico. «La domanda turistica oggi è evoluta ed esigente, mira allo stesso tempo al prezzo e alla qualità, al benessere fisico e mentale, ma soprattutto richiede una “personalizzazione” dell’offerta, soluzioni su misura, con esigenze che spesso cambiano continuamente e oscillano tra low cost e turismo accessibile – spiega Ejarque –. I viaggiatori internazionali si attendono un elevato livello di “esperienzialità” delle proposte”. Il concetto di esperienza ha spostato il focus su ciò che il turista si aspetta, che acquista con una vacanza e, di conseguenza, quello che gli operatori turistici devono saper offrire. Fin troppo semplice usare le consunte espressioni “destagionalizzare” e uscire dal “turismo balneare”. L’autenticità della destinazione sta nel saper scegliere cosa offrire, selezionando i mercati e i bisogni dei turisti.

Il modello. Ciascuna tappa di questo percorso si è svolta seguendo i cinque elementi caratterizzanti la migliore comprensione dei flussi internazionali, per sviluppare nuovi e sempre più competitivi prodotti turistici. Partendo da temi cardine di un’offerta completa: borghi e turismo rurale, turismo attivo (dal 24 al 26 ottobre), enogastronomia, golf e vela, turismo dei cammini, turismo culturale e archeologia. Poi le mostre ed esposizioni tematiche nello spazio Artport all’interno dell’aeroporto di Olbia, che hanno offerto e offrono anche ai passeggeri ed ai visitatori spunti di motivazione per programmare vacanze alternative e ricche di contenuti. Le giornate sono state articolate anche in approfondimenti specifici, correlati ai singoli mercati obiettivo, sei Paesi di cui cinque europei (Francia, Svizzera, Regno Unito, Olanda, Spagna) e un mercato extraeuropeo, quello cinese. Ma probabilmente l’aspetto ancora più innovativo è stato la creazione di un diploma PDPiT (Professional Development Program in Tourism), il primo di questo tipo in Italia, che ha visto insieme, come partner di Geasar, il Gruppo Galgano con Sps, enti formativi di altissimo profilo. «Confermo che altre realtà stanno pensando di mutuare il nostro format, che ha avuto un grande successo – spiega Lucio Murru, responsabile commerciale della Geasar –. Un modello innovativo che ha puntato molto sui social, con dirette Fb e un canale Youtube, ma ha anche avuto una media di oltre 200 iscritti presenti per ciascun modulo formativo. Abbiamo chiamato i migliori profili a livello italiano per raccontare il turismo, facendo approfondimenti sui diversi mercati e sugli attrattori. Sentendo gli operatori, posso dire che molti di loro hanno acquisito esperienze delle migliori pratiche a livello europeo, attraverso contributi che mirano a creare una nuova cultura turistica nel territorio». La strategia. «In questi ultimi mesi ci siamo concentrati su una serie di attività strategiche e sinergiche da attuare insieme a tutti gli attori del turismo: l’obiettivo è sviluppare un approccio organico da destination management, che mantenga al centro comunità e territori – ha sottolineato in uno degli incontri Barbara Argiolas, assessora regionale al Turismo –. Abbiamo offerto agli operatori sardi la concreta possibilità di approfondire i temi che rientrano nel Piano strategico e nel modello di sviluppo turistico che vogliamo dare alla Sardegna». Competenze per affrontare una concorrenza sempre più agguerrita in un mercato globale e complesso.

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