La Nuova Sardegna

Il Qatar è a un passo dal Porto canale di Cagliari

Il Qatar è a un passo dal Porto canale di Cagliari

La società Qterminals controllata dal governo pronta all’acquisizione Di Maio ha avuto rassicurazioni dirette dall’emiro sull’investimento

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SASSARI. Le mani del Qatar sul Porto canale di Cagliari. La Qterminals, la società che si occupa proprio della gestione e della logistica di container nei porti industriali e commerciali, è pronta a chiedere la concessione della mega struttura.

A rivelarlo il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che in questi giorni è in visita istituzionale in Qatar. Nel suo incontro con l’emiro Tamin Bin Hamad Al-Thani ha a lungo parlato dell’operazione Qterminals su Cagliari. L’operazione sta per essere chiusa.

Una svolta per la struttura che dalla sua nascita ha sempre fatto fatica ad affermarsi. L’arrivo del Qatar si concretizza dopo una lunga operazione di avvicinamento. L’interessamento della società, che di fatto è direttamente controllata dal governo attraverso due società, è arrivato anche grazie a una attenta attività diplomatica. A giugno i responsabili della Qterminals erano andati a Cagliari per vedere il porto canale e capire quali potevano essere le sue potenzialità. Ma c’è stata una trama tessuta anche a livello diplomatico. In prima linea anche il nuovo ambasciatore italiano in Qatar, Alessandro Prunas, che è sardo.

E in questi mesi la politica ha lavorato sottotraccia per permettere la ripartenza dello scalo. Il Porto Canale aveva visto un tracollo progressivo del traffico container. Nel 2019 aveva chiuso con un -50 per cento rispetto all’anno prima. Ma anche nel 2018 c’era stato un calo del 50 per cento, e nel 2017 il crollo era stato del 36 per cento rispetto all’anno precedente. Il covid ha disintegrato i resti di un porto già in profonda crisi. Ma già nel settembre del 2019 la Cict, la Cagliari International container terminal, la società che gestiva il porto canale aveva annunciato l’avvio della procedura di licenziamento dei 210 dipendenti per cessazione dell’attività. E neanche l’intervento del Mise era riuscito ad alleggerire l’agonia dello scalo.

Ma la struttura ha potenzialità, come ha sempre dichiarato il presidente dell’Autorità portuale della Sardegna, Massimo Deiana. L’area complesiva, che ha suscitato l’interesse del gruppo qatariota, è costituita da quasi 400 mila metri quadri di piazzale, con 1.600 metri lineari di banchina e 16 metri di fondale. A rendere ancora più appetibile il Porto Canale è la presenza di una Zona franca doganale interclusa, collegata alla Zona economica speciale di 1.600 ettari che sta per essere varata.

La visita di giugno aveva fatto intuire che l’interessamento del Qatar era reale. Anche perché l’emirato ha già investito in Sardegna. La Costa Smeralda è di proprietà del Qatar. C’è da sperare che il Porto Canale abbia lo stesso destino fortunato del complesso turistico più importante ed esclusivo dell’isola, e non faccia la fine di Air Italy. Altro investimento dell’emirato, che in questo caso si è rivelato molto meno abile nella gestione della azienda aeronautica. Schiantata dopo pochi anni di attività. Con la fine di una delle aziende più innovative e ad alto contenuto tecnologico dell’isola. (l.roj)



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