La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, sgomberata dalla polizia la casa di Deborah

Sassari, sgomberata dalla polizia la casa di Deborah

L’appartamento ora è stato sottoposto a sequestro ma il giudice ha affidato la custodia alla donna

01 giugno 2014
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SASSARI. Ha passato l’ennesima nottata distesa su un giaciglio allestito nel pianerottolo di quella che considera a tutti gli effetti casa sua. E quando alle 7.30 del mattino ha aperto gli occhi si è ritrovata intorno almeno otto donne con indosso la divisa della polizia. Erano agenti pronte a liberare l’abitazione contesa dagli inquilini “abusivi”, adesso provvisoriamente sistemati in un albergo. Giovedì scorso è finita con l’esecuzione dello sgombero ordinato dal giudice la surreale vicenda di Deborah, la quarentenne titolare di un alloggio popolare di Li Punti che non poteva rientrare in casa perché questa era stata occupata prima da una conoscente e poi da una famiglia. Com’è noto, nelle ultime settimane la donna aveva inscenato svariate proteste (si era incatenata persino in piazza d’Italia in occasione della Cavalcata sarda) rivendicando il diritto di rientrare nell’appartamento che le era stato “sottratto” mentre si trovava per circa due mesi in Sicilia.

Fatto sta che l’altro giorno i poliziotti hanno cortesemente ma con fermezza invitato gli occupanti (tra i quali due bambini) a liberare l’alloggio sottoposto a sequestro cautelativo con custodia affidata proprio a Deborah, che ovviamente adesso ne è responsabile. Sarà soltanto l’Area (cioè l’Istituto per le case popolari) a poter chiedere il dissequestro dell’abitazione, che ora come ora resta sprovvista dell’allaccio alla rete elettrica. «Giustizia è fatta - esuòlta la mrpotagonista di questa storia - anche se non è certo facile vivere in una casa dove non c’è la luce. Per fortuna che tutti i vicini di casa hanno capito la situazione e mi stanno aiutando in tutti i modi».

Sulla questione era intervenuto venerdì scorso anche il commissario straordinario Antonello Sechi, durante l’esposizione del bilancio di fine mandato. «Senza scalpore - ha detto il dirigente nominato dalla Regione per guidare la città sino all’elezione appena avvenuta del nuovo sindaco - abbiamo seguito da sempre e da subito la vicenda di Deborah, la donna, che tornata da un viaggio, si è trovata la casa occupata da un’altra famiglia: nei giorni scorsi il giudice ha dato lo sfratto agli abusivi e ha nominato custode giudiziario Deborah». Sechi ha anche spiegato come «molto si è detto di questa vicenda, a volte tristemente strumentalizzata, a volte attaccando senza cognizione di causa l’operato del Comune. Ma l’amministrazione - ha concluso il commissario straordinario - non ha mai lasciato sola la donna, ha seguito la vicenda e le ha dato anche supporto materiale».

Tuttavia Deborah (che lamenta la scomparsa dall’abitazione di alcuni oggetti di sua proprietà) si dice desiderosa di poter vivere in quell’alloggio anche con i più giovani dei suoi tre figli (il più grande vive per conto suo). «Sono ventitrè giorni che non li vedo - racconta con amarezza - e ovviamente mi mancano molto». (a.m.)

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