Dentiere a quota 800 e un progetto per giovani disabili
Nuovo record di protesi alla Casa della Fraterna Solidarietà E un sogno: formare come odontotecnici ragazzi speciali
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SASSARI. Si può ridare il sorriso donando un pasto, vestiario, un giocattolo, ma anche una dentiera. Forte di questo credo la laicissima Casa dela Fraterna Solidarietà ieri ha compiuto un nuovo miracolo impiantando la protesi dentaria numero ottocento su un paziente cinquantenne che ha ringraziato commosso: «Mi avete ridato la gioia di vivere».
Aldo Meloni, il presidente della Casa di corso Margherita di Savoia, è un uomo sensibile ai bisogni dei più umili e non ha mai mancato di praticità. La povertà la conosce in tutte le sue sfaccettature, standoci a contatto da più di dieci anni, da quando ha creato dal nulla il punto di raccolta e distribuzione di beni alimentari che oggi distribuisce novantamila pacchi all’anno. Ma a cosa serve dare il pane se poi non si hanno denti per mangiarlo? Così nel 2010 il presidente Meloni si è prefisso l’obiettivo di aiutare quanti, e sono tanti, non possono assolutamente spendere come minimo dai duemila ai duemilacinquecento euro per rifarsi il sorriso. «Il servizio sanitario pubblico è del tutto assente sotto questo profilo – spiegava Aldo Meloni –. Né gli ambulatori Asl nè la clinica universitaria di odontoiatria, unico presidio rimasto dopo la chiusura del reparto ospedaliero al Santissima Annunziata, impiantano protesi gratuitamente. Lo stiamo facendo solo noi, in tutta la Sardegna, tanto che copriamo richieste che arrivano da Tempio, Valledoria, Alghero e Porto Torres. Ce ne sono arrivate anche da Cagliari, e penso che anche la città capoluogo prima o poi debba organizzarsi per sostenere queste necessità basilari per la dignità di una persona».
L’obiettivo raggiunto nel laboratorio attrezzato della Casa della Fraterna Solidarietà, non sarebbe stato possibile senza la collaborazione e l’impegno dei dentisti Paolo Usai e Francesco Sanna e dell’odontotecnico Gavino Dettori, che prestano gratuitamente la loro esperienza. E prima ancora di altri professionisti e dell’Andi (l’Associazione nazionale dentisti italiani) con la quale era partita l’avventura. Ieri erano tutti presenti e operativi nella giornata in cui è stato raggiunto il nuovo record. E ora alla Casa sperano di riuscire a realizzare un nuovo sogno. Coinvolgere giovani disabili nella preparazione di protesi dentarie, garantendogli così un futuro di autonomia. «Abbiamo un progetto che riguarda cinque ragazzi – hanno spiegato Meloni, Dettori e Usai –. Per il prossimo mese stiamo organizzando un convegno scientifico con l’Ado che sarà occasione per una raccolta di fondi da destinare alla realizzazione del nostro obiettivo. Ci crediamo perché è un’opportunità importante per persone che non hanno meno capacità dei normodotati». A sostenere la Casa della Fraterna Solidarietà ieri c’era anche Sergio Rosso, presidente degli Asili Notturni di Torino, affilata alla Fism, la Federazione italiana per la solidarietà massonica, che nel capoluogo piemontese prepara ogni anni centomila pasti per le famiglie indigente, e assicura cure dentarie ad adulti e bambini. (p.f.)
Aldo Meloni, il presidente della Casa di corso Margherita di Savoia, è un uomo sensibile ai bisogni dei più umili e non ha mai mancato di praticità. La povertà la conosce in tutte le sue sfaccettature, standoci a contatto da più di dieci anni, da quando ha creato dal nulla il punto di raccolta e distribuzione di beni alimentari che oggi distribuisce novantamila pacchi all’anno. Ma a cosa serve dare il pane se poi non si hanno denti per mangiarlo? Così nel 2010 il presidente Meloni si è prefisso l’obiettivo di aiutare quanti, e sono tanti, non possono assolutamente spendere come minimo dai duemila ai duemilacinquecento euro per rifarsi il sorriso. «Il servizio sanitario pubblico è del tutto assente sotto questo profilo – spiegava Aldo Meloni –. Né gli ambulatori Asl nè la clinica universitaria di odontoiatria, unico presidio rimasto dopo la chiusura del reparto ospedaliero al Santissima Annunziata, impiantano protesi gratuitamente. Lo stiamo facendo solo noi, in tutta la Sardegna, tanto che copriamo richieste che arrivano da Tempio, Valledoria, Alghero e Porto Torres. Ce ne sono arrivate anche da Cagliari, e penso che anche la città capoluogo prima o poi debba organizzarsi per sostenere queste necessità basilari per la dignità di una persona».
L’obiettivo raggiunto nel laboratorio attrezzato della Casa della Fraterna Solidarietà, non sarebbe stato possibile senza la collaborazione e l’impegno dei dentisti Paolo Usai e Francesco Sanna e dell’odontotecnico Gavino Dettori, che prestano gratuitamente la loro esperienza. E prima ancora di altri professionisti e dell’Andi (l’Associazione nazionale dentisti italiani) con la quale era partita l’avventura. Ieri erano tutti presenti e operativi nella giornata in cui è stato raggiunto il nuovo record. E ora alla Casa sperano di riuscire a realizzare un nuovo sogno. Coinvolgere giovani disabili nella preparazione di protesi dentarie, garantendogli così un futuro di autonomia. «Abbiamo un progetto che riguarda cinque ragazzi – hanno spiegato Meloni, Dettori e Usai –. Per il prossimo mese stiamo organizzando un convegno scientifico con l’Ado che sarà occasione per una raccolta di fondi da destinare alla realizzazione del nostro obiettivo. Ci crediamo perché è un’opportunità importante per persone che non hanno meno capacità dei normodotati». A sostenere la Casa della Fraterna Solidarietà ieri c’era anche Sergio Rosso, presidente degli Asili Notturni di Torino, affilata alla Fism, la Federazione italiana per la solidarietà massonica, che nel capoluogo piemontese prepara ogni anni centomila pasti per le famiglie indigente, e assicura cure dentarie ad adulti e bambini. (p.f.)