Sassari, era il suo stalker: ora sono fidanzati ma lui rischia lo stesso la condanna
La donna, una vigilessa, ha cercato di rimettere la querela ma il reato è perseguibile d'ufficio, il processo in tribunale è andato avanti e il pm ha chiesto due anni di reclusione con la condizionale
SASSARI. In un momento della sua vita lei è persino arrivata a odiarlo quell'uomo con cui aveva avuto una relazione di qualche mese. A tal punto che lo aveva denunciato per atti persecutori dopo che la loro storia era finita. Aveva chiesto aiuto ai carabinieri perché si sentiva continuamente minacciata da lui, che era un suo superiore al lavoro. La querela è andata avanti e l'uomo è stato rinviato a giudizio per atti persecutori. In una vicenda così ingarbugliata e tormentata ci si sarebbe aspettati tutto fuorché un finale di questo tipo: i due oggi si amano e vivono insieme.
E il paradosso sta tutto dentro un'aula di tribunale dove alcuni giorni fa il pubblico ministero Giovanni Porcheddu ha chiesto la condanna a due anni di reclusione (con la sospensione condizionale della pena) nei confronti dell'uomo. Lei ha provato a fare un passo indietro, voleva rimettere la querela ma non le è stato possibile. Il reato di stalking - così come si è configurato in quel preciso momento della loro relazione - è perseguibile d'ufficio. Ora saranno i giudici a decidere.
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