La Nuova Sardegna

I segreti dei cognomi. Cinquemila famiglie Pinna: tutto iniziò con la piuma e la penna di uno scrivano

Mauro Maxia
I segreti dei cognomi. Cinquemila famiglie Pinna: tutto iniziò con la piuma e la penna di uno scrivano

Il cognome Pinna è il terzo per diffusione in Sardegna dopo Sanna e Piras

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Il cognome Pinna è il terzo per diffusione in Sardegna dopo Sanna e Piras. Attualmente conta oltre 4mila famiglie nell’isola, alle quali vanno aggiunte almeno un altro migliaio che risiedono in altre regioni (specialmente Lazio, Lombardia, Piemonte, Liguria e Toscana). È diffuso con frequenze più elevate nel nord-ovest (500 famiglie solo a Sassari) e a Cagliari col suo hinterland (circa 700 famiglie). Nel resto dell’isola presenta densi nuclei a Oristano e Cabras (quasi 200 famiglie), Olbia, Carbonia, Iglesias, Sant’Antioco, Villacidro e Nuoro. Nel Sulcis-Iglesiente rappresenta il primo cognome per diffusione mentre è poco frequente in Barbagia e in Ogliastra.

Sul piano storico è citato dall’XI secolo con elevata frequenza nei condaghi di San Pietro di Silki e San Michele di Salvennor. È attestato anche nei condaghi di San Nicola di Trullas e Santa Maria di Bonarcado. Nel Regno di Logudoro rappresentava una famiglia di maiorales imparentata con i Laccon, citata spesso col titolo di donnu e donna e anche con la funzione di curatore dei distretti di Nuoro, Campulongu, Meilogu. Nell’atto di pace del 1388 tra la Corona d’Aragona e il Regno d’Arborea è citato 46 volte con la forma Pinna e 92 volte con la forma Penna. Questa forma Penna è citata anche in qualche altra fonte del 1300. In altre fonti, per esempio il Registro di San Pietro di Sorres del 1400, il cognome è registrato a volte con la forma Pinna e a volte con la forma Pina che è attestata anche ad Alghero nel 1353, a Oristano nel 1500 e a Santu Lussurgiu nel 1600. Alcuni casi, in cui le due forme Pinna e Pina sono riferite agli stessi individui, dimostrano che Pina costituisce una variante grafica di Pinna.

È verosimile che anche Penna sia una variante, stavolta italianizzata, dell’antico Pinna. Questa circostanza si spiega col fatto che spesso gli scrivani che redigevano gli atti non erano sardi. Sta di fatto che con l’andare del tempo la più antica e popolare forma Pinna inglobò sia queste varianti sia la forma spagnolizzata Peña registrata nel condaghe di Salvennor. Per quanto riguarda il significato, alla base del cognome è il termine sardo pinna che significa “piuma, penna (d’uccello e anche per scrivere)” derivato dal latino pinna che aveva lo stesso significato ma che voleva dire anche “punta” e pure “pinnacolo”. Da questi significati secondari che aveva il termine latino insorsero in sardo i significati di “unghia (del bue)”, “parete, muro”, “ala del naso, narici”. Dal concetto di muro insorse poi il modo di dire sardo “essere in pinna” (“stare in mezzo”). È probabile che in origine il cognome, attraverso il significato di “piuma, penna”, sia insorto come soprannome o nome di mestiere del capostipite che poteva essere uno scrivano. Per quanto riguarda la forma Penna non si può escludere che in qualche caso rispecchiasse il toponimo Penna relativo a un comune corso. In modo analogo, la variante Pina, specialmente durante il dominio aragonese, in qualche caso poteva riflettere il toponimo Pina che denomina tre diversi comuni spagnoli.
 

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