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Fatiche e rinunce: è la vita dei pendolari. Ma so che alla fine ne sarò orgogliosa

di Mariantonietta Scanu*
Fatiche e rinunce: è la vita dei pendolari. Ma so che alla fine ne sarò orgogliosa

Nella quotidianità di uno studente fuorisede il pullman è una seconda casa dove si studia e si dorme. E si ricorda quanto era bello fare sport, finché c'è stata la possibilità

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Si, viaggiare. Mi chiamo Mariantonietta e faccio parte della folta schiera di studenti pendolari.

In questo articolo, che parla della mia storia, vi racconto la routine di tutti gli studenti che per raggiungere il proprio istituto devono prendere un autobus o un treno. Insomma, mettersi in viaggio. Io risiedo in un paese montano a circa 700 metri sul livello del mare, Alà dei Sardi, che dista cinquanta chilometri da Olbia, città nella quale frequento l’istituto tecnico Deffenu.

Con questa breve introduzione vorrei far capire quali siano i disagi quotidiani che questa situazione comporta. La sveglia suona alle ore 5.45/6 per avere tempo di prepararsi e soprattutto svegliarsi per poi prendere il pullman alle 6.45 ed arrivare a Olbia alle 7.45. La strada che quotidianamente percorriamo è un susseguirsi di curve, davvero dura per chi non è ancora abituato!

Nel pomeriggio partenza alle 14.10 e arrivo in paese alle 15.10. È ovvio che i sacrifici da affrontare siano notevoli ma d’altronde non ci sono altre opzioni, poiché l'alternativa è Ozieri che dista 45 chilometri. Per noi studenti fuori sede il pullman è diventata una seconda casa, se così possiamo dire. Alla mattina molti studiano e ripassano e altri dormono.

Nonostante tutto riesco a conciliare lo studio con il resto delle cose, beh, non proprio tutte! Due giorni fa mi è capitato di addormentarmi profondamente, incredibile, visto il caos che ogni mattina c’è sul mezzo.

Ho dormito e ho sognato. Correvo, ed è come se in quel momento avessi sentito di nuovo come ci si sentiva nel farlo. Ecco, il sogno mi ha ricordato una rinuncia vera che ho dovuto subire, quella dello sport. Dopo dieci anni ero una promettente mezzofondista, ora non me lo posso più permettere. Un domani, nonostante i sacrifici e le rinunce, saprò di aver fatto la scelta giusta.

Non cambierei nulla della mia vita, poiché mi sta fornendo una grande lezione. Per quanto oggi tutto questo possa essere faticoso, domani, sono convinta, mi renderà orgogliosa.

*Mariantonietta è una studentessa della 3ACH dell’istituto Deffenu di Olbia
 

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