Tutelare la natura vuol dire salvare anche noi stessi
Dopo la tragedia di Valencia
In questi giorni abbiamo tutti un occhio puntato su Valencia, devastata da un’alluvione che ha portato alla morte di più di 200 persone. Una strage.
Di fronte a un disastro climatico del genere è opportuno chiedersi se davvero si tratti di fenomeni ciclici tutto sommato normali o se forse stiamo ricevendo sempre più segnali da parte della natura del fatto che le nostre scelte non sono più ecologicamente sostenibili.
Mi piace pensare all’idea di una Natura che “percepisce” le modifiche che l’uomo sta apportando su di essa e che di conseguenza invia segnali di imminente pericolo, e a tal proposito mi viene in mente un passo del racconto di Michail Bulgakov “Uova fatali” che rende bene l’idea di questa Natura a suo modo “senziente”.
Il protagonista della storia è uno scienziato che ha scoperto un raggio della vita in grado di far crescere in tempi rapidissimi migliaia di esemplari animali. Quando questo raggio viene messo in azione nelle campagne russe per far fronte a un’epidemia che sta decimando la popolazione di galline, una serie di strani fenomeni spaventa i contadini: i cani dei paesi vicini ululano senza sosta in piena notte invece di dormire, lo stagno popolato dalle rane è inaspettatamente molto silenzioso, i boschi all’alba non sono più animati dal cinguettio degli uccelli. È evidente che qualcosa sta per succedere, ma solo la Natura se ne sta rendendo conto: mettere in azione quel raggio è una forzatura dell’ordine naturale delle cose e dunque non può che portare a una catastrofe (raccontata poi nell’epilogo).
Così, oggi alluvioni e cataclismi sempre più frequenti segnalano che lo sfruttamento incontrollato della Terra da parte dell’uomo ha raggiunto un punto di non ritorno. Prima ancora di agire, è però necessario arrivare urgentemente a un cambio di mentalità: la Natura non può più essere intesa come un’entità inerte sulla quale
cui dominare incondizionatamente, ma dobbiamo imparare a vederla come un organismo complesso in cui ogni essere vivente è legato all’altro da rapporti di interdipendenza.
E poiché noi esseri umani siamo parte integrante di questo sistema, dovremmo riconoscere e sempre tenere a mente che rispettare e proteggere la Natura equivale a rispettare e proteggere noi stessi.
*Davide è uno studente del liceo classico, musicale, coreutico di Sassari