Il Comune cerca case per le emergenze, rispondono solo in 16
Aveva suscitato importanti aspettative, tra coloro che sono in attesa di un alloggio sociale, l'iniziativa della Regione riguardante il finanziamento straordinario per l’acquisto
ALGHERO. Aveva suscitato importanti aspettative tra coloro che sono in attesa di un alloggio sociale, l'iniziativa della Regione riguardante il finanziamento straordinario per l’acquisto, attraverso Area, l’ex Iacp, di un certo numero di appartamenti attraverso un bando esplorativo indirizzato al mercato libero e all'imprenditoria edile in particolare. Finanziamento giunto dopo una delibera della giunta comunale alla quale la Regione ha risposto mettendo a disposizione un milione e 600 mila euro. L’obiettivo era quello di avere una immediata disponibilità di alloggi per cominciare ad affrontare la chilometrica graduatoria e sistemare almeno i casi in lista di attesa da più anni. Ma come spesso avviene alla assoluta condivisione del principio di acquistare sul mercato gli alloggi per uso sociale, sul piano concreto, come in questo caso, sarebbero giunte risposte non proprio soddisfacenti e non adeguate all'investimento di denaro pubblico che Regione e Comune hanno programmato di attuare. Le offerte dal mercato riguarderebbero nella stragrande maggioranza dei casi alloggi datati, dagli anni Sessanta e Settanta, diversi con oltre mezzo secolo di vita, e in particolare provenienti dai privati.
Dall’imprenditoria edile tradizionale ci sarebbe stata una sola offerta di vendita. Aspetto quest’ultimo che suscita qualche contraddizione a proposito della crisi economica, del mercato che non tira, delle centinaia di appartamenti invenduti in città. Proprio per queste valutazioni comuni e diffuse nel mondo dell'edilizia locale si attendeva una vera e propria pioggia di offerte di vendita che però non c'è stata suscitando stavolta legittime perplessità sulla consistenza dell'invenduto. Tra l’altro sembrerebbe che da una prima valutazione di merito di ciascuna delle offerte il costo sarebbe compreso nella “forchetta” tra i mille euro, si parla di alloggi degli anni Sessanta e Settanta alcuni dei quali ex Case Popolari, e i 2.200 euro a metro quadro. Valutazioni che in alcuni casi non sono troppo distanti dai prezzi di mercato, in particolare per l’usato e soprattutto per quello più datato.
Nel caso specifico vale la pena di ricordare che il bando esplorativo è stato fatto per un utilizzo degli alloggi ai fini economico popolari ma evidentemente la legge economica della domanda, soprattutto se in stato di necessità, e dell’offerta, risponde a regole piuttosto ferree che sfuggono a qualsiasi tipo di valutazione di ordine sociale. È quindi possibile che l’amministrazione comunale, una volta entrata nel merito delle singole offerte, decida di procedere a un nuovo bando esplorativo, magari con una sensibilizzazione mirata verso il mondo delle imprese edili, tenendo ben presente che il finanziamento messo a disposizione dalla Regione è costituito da risorse pubbliche che per quanto spesso bistrattate e abusate, meritano rispetto.