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Alghero, l’ultimo gesuita dice addio alla città e la chiesa di San Michele resta chiusa

Alghero, l’ultimo gesuita dice addio alla città e la chiesa di San Michele resta chiusa

Sardenya i Llibertat: «Tanti cittadini e fedeli ne chiedono la riapertura»

16 ottobre 2024
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Alghero I gesuiti lasciano Alghero e il portone della chiesa di San Michele resta sbarrato. Lo segnala il coordinamento di Sardenya i Llibertat: «La festa del santo patrono di Alghero è ormai trascorsa da alcuni giorni, ma la chiesa di san Michele rimane chiusa nonostante la piazzetta omonima sia stata recentemente riqualificata e i lavori di rifacimento della facciata siano stati completati da diversi mesi. È stata ripristinata la processione dopo una lunga interruzione, è stato proposto un nutrito programma di festeggiamenti, ma rimane l’interrogativo posto da numerosi cittadini e fedeli». I quattro componenti del coordinamento del movimento politico algherese, Salvatore Scala, Carlo Sechi, Luigi Addis e Serio Floris, raccontano la storia della chiesa di San Michele e l'importanza per la città. «Dopo la terribile epidemia di peste del 1582-1583 che aveva falcidiato la popolazione algherese, nel 1584 giunsero ad Alghero i primi padri gesuiti i quali si stabilirono a san Michele, donata alla Compagnia dal vescovo per agevolare l'insediamento della comunità. Una chiesa prestigiosa in quanto, provvisoriamente dalla metà del XVI secolo, fungeva da cattedrale in attesa della realizzazione di quella definitiva di Santa Maria. Nel 1588 i padri gesuiti avviarono il progetto del Collegio, Col·lègia, con scuole pubbliche per la città. In seguito alla legge di soppressione degli ordini religiosi del 1855 i padri gesuiti abbandonarono la città, il Collegio venne chiuso e i locali e gli altri ambienti di pertinenza vennero trasformati in caserma. Nel 1950 il ritorno della Compagnia di Gesù ad Alghero. Ripresero così dopo una lunga interruzione l'opera di apostolato, la preziosa missione educativa e formativa nei confronti dei tanti giovani della città. Ora che anche l'ultimo gesuita ha lasciato la chiesa di san Michele per raggiunti limiti di età – concludono i coordinatori di Sardenya i Llibertat – la comunità gesuitica cessa ancora una volta la sua opera in città». (n.n.)

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