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Vendemmia in Baronia, sarà una buona annata

Vendemmia in Baronia, sarà una buona annata

POSADA. Le prospettive per ottenere ottimi vini ci sono tutte quest’anno in Baronia. La vendemmia promette bene dappertutto e si avverte una certa euforia tra i tanti produttori locali anche se...

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POSADA. Le prospettive per ottenere ottimi vini ci sono tutte quest’anno in Baronia. La vendemmia promette bene dappertutto e si avverte una certa euforia tra i tanti produttori locali anche se qualche problema a sentire gli esperti, dovrebbe esserci per i vini bianchi a causa del fatto che le temperature notturne sono state a lungo superiori alla media e qualche carenza olfattiva è da mettere nel conto.

«È comunque una buona annata – dice Raimondo Asara dottore agronomo ed esperto del settore – la quasi totale assenza di malattie crittogamiche ha consentito uno sviluppo e un ciclo produttivo ottimale. Soprattutto chi ha adottato sagge misure di irrigazione dei terreni, è riuscito a portare a termine una maturazione decisamente equilibrata, stante la carenza di precipitazioni fino ad agosto inoltrato. Poi le cose si sono messe decisamente bene, anche dopo le piogge, fortunatamente non violente».

«L'unico aspetto un po’ bizzarro – prosegue l’agronomo Raimondo Asara – è costituito dalla frenesia della vendemmia, una volta sparsa la voce che c'era un certo anticipo sull'epoca di maturazione, cosa per altro vera, ma nella misura di una decina di giorni. Qualcuno ha anticipato un po’ troppo gli eventi arrivando a vendemmiare già alla fine di agosto. La maturazione non dipende solo dal grado zuccherino – spiega l’esperto “ma da tanti altri fattori e bisogna raggiungere il giusto equilibrio fra tutti». Comunque sia, già da anni, si nota un notevole miglioramento delle tecniche di vinificazione che poi si traducono nella buona qualità dei vini. E il pubblico di esperti ma anche di semplici appassionati li sa apprezzare in misura sempre maggiore.

«L'uso dei lieviti selezionati e della solfitazione è un tabù da considerare ormai superato – dice ancora Asara – anche da chi non lo ammette. C’è poi da tenere in conto la cura delle operazioni di cantina con il controllo delle temperature e l'adozione di tutte quelle attenzioni necessarie volte ad ottenere un buon prodotto finale. Mi riferisco ai travasi – conclude l’agronomo ed esperto del settore, Raimondo Asara – che qualcuno si ostina a ritenere non necessari, il primo andrebbe fatto subito dopo la fine della fermentazione, senza aspettare giorni o peggio ancora mesi. Le fecce contengono infatti solo lievi morti, insetti, terra e altre presenze del tutto inutili: perché lasciarle a contatto col nettare?».

Tanti buoni consigli quindi affinché anche i neofiti, riescano a degustare un vino di qualità fatto in casa. Ormai, si tratta di un settore che conta un numero sempre maggiore di appassionati, curiosi e studiosi della materia. (s.s.)

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