La Nuova Sardegna

Nuoro

Baronia, ancora polemiche sulle restrizioni idriche

di Sergio Secci
Baronia, ancora polemiche sulle restrizioni idriche

Il presidente del Consorzio di bonifica risponde alle accuse di Claudio Conteddu «Nell’invaso solo 18 milioni di metri cubi d’acqua. Per questo è stata razionata»

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SINISCOLA. Dopo le polemiche sulle restrizioni idriche sollevate nei giorni scorsi dal consigliere Claudio Conteddu, ecco la replica del presidente del Consorzio di bonifica, Ambrogio Guiso. «Le parole di Conteddu sono imbarazzanti – commenta Guiso – Secondo il consigliere il Consorzio andrebbe addirittura commissariato, in quanto l’agenzia di distretto della Sardegna ha assegnato per l’annualità in corso un volume di acqua grezza per usi irrigui di 18 milioni di metri cubi, mentre da gennaio a luglio i volumi erogati dall’invaso di Posada sono stati di 14 milioni». Continua Guiso: «L’università di Cagliari e l’agenzia di distretto della Sardegna, come il consigliere Conteddu ben sa, ci hanno comunicato la disponibilità nella prima decade di giugno, con qualche mese di ritardo. Non potevamo quindi prevedere le disponibilità e non possiamo assumerci le responsabilità di altri. Il prossimo anno ci batteremo per farci comunicare i dati sin da gennaio, in tempo utile per programmare l’intera annualità».

La stessa Ardis, insieme all’Ente acque della Sardegna – che ha la gestione dell’invaso Maccheronis – hanno stabilito di prorogare al 13 aprile la chiusura della diga. I loro studi hanno stabilito che da ottobre a gennaio in diga ci dovrebbero essere 9,9 milioni di metri cubi di acqua, 15 milioni a febbraio, 20 a marzo e 24,9 da aprile a settembre. «Questo in teoria e, comunque, solo in annate piovose – precisa Guiso – Negli ultimi quattro anni i dati non sono stati rispettati per le scarse piogge. Per questo ho incontrato più volte i dirigenti di Ardis ed Enas perché chiudessero la diga il 28 febbraio o al massimo a fine marzo. Ho sempre avuto risposte negative per questioni di sicurezza e, alla fine, ci ritroviamo con poca acqua. A fine marzo, anziché 20 milioni, nell’invaso ce n’erano solo 18 milioni di metri cubi d’acqua e per questo motivo oggi ci ritroviamo a centellinare l’acqua. In quanto alle priorità nelle distribuzione, non possiamo fare figli e figliastri. L’obiettivo è soddisfare le esigenze di tutti e mantenere in vita sia le attività agricole che quelle turistiche. Come Consorzio – conclude il presidente – abbiamo ben chiaro il quadro in cui stiamo operando e stiamo lavorando per rispondere alle esigenze di tutti i consorziati».

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