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La Cte replica alla Cgil: «Applicato il regolare contratto»

La Cte replica alla Cgil: «Applicato il regolare contratto»

SILANUS. Replica della Cte srl e della Residenza gli Ulivi di Silanus alla Cgil Funzione pubblica di Nuoro all’accusa di non applicare il contratto nazionale di lavoro ai dipendenti. «Applichiamo...

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SILANUS. Replica della Cte srl e della Residenza gli Ulivi di Silanus alla Cgil Funzione pubblica di Nuoro all’accusa di non applicare il contratto nazionale di lavoro ai dipendenti. «Applichiamo il Ccnl pur non essendone firmatari, né aderendo ad alcuna delle categorie sindacali che hanno sottoscritto detto contratto – si legge in una lettera inviata al sindacato – per ragioni di giustizia, correttezza e onestà nei confronti degli stessi lavoratori». Spiegano quindi che l’area socio sanitaria indica come sfera di applicazione (art. 1) associazioni gestite da enti religiosi, fondazioni e da privati operanti nel campo educativo, sociale e assistenziale. «L’utilizzo del Ccnl – si legge nella lettera – è quindi conforme al contesto poiché prevede le diverse figure professionali presenti nella struttura, indica modi e tempi dell’organizzazione aziendale, orari di lavoro e inquadramento contrattuale».

Si puntualizza quindi che l’orario di lavoro praticato è di 40 ore settimanali e che mai è stata richiesta una prestazione straordinaria o supplementare a quanto previsto dal contratto. «Dunque, contrariamente a quanto da sostenuto nella nota rilasciata ai quotidiani regionali – prosegue la lettera –, l’attività aziendale si svolge con ordine, puntualità e correttezza, sia in favore degli utenti che dei lavoratori. Gli organismi di controllo preposti, compreso l’Ispettorato del Lavoro, citato impropriamente, visitano periodicamente l'azienda e controllano la regolarità del rapporto di lavoro, oltre al rispetto della normativa generale. Orbene, mai sono state rilevate irregolarità o elevate delle sanzioni in danno della struttura. I verbali, aventi tutti esito negativo (contrariamente a quanto sostenuto), ne sono prova documentale». Nella lettera si precisa infine che sui lavoratori non pende nessuna minaccia di licenziamento. (t.g.t.)

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