Sos del sindaco: Comune verso il baratro
Andrea Soddu chiama a raccolta consiglieri regionali e deputati del territorio perché si adoperino per salvare l’ente
NUORO. Servizi ai cittadini e tenuta democratica a rischio. Non usa giri di parole il sindaco Andrea Soddu per descrivere gli scenari futuri se non si interviene per dare una boccata d’ossigeno al disastrato bilancio del Comune di Nuoro. Un grido d’allarme e di aiuto lanciato ieri dall’amministrazione agli esponenti politici regionali e nazionali del territorio convocati in consiglio comunale per illustrare loro la drammatica situazione, affinché se ne facciano portavoce nelle sedi di competenza. Appello a cui hanno risposto il deputato Roberto Capelli (Cd) e i consiglieri regionali Angelo Carta (Psd’Az), Gianfranco Congiu (PdS), Luigi Crisponi (Riformatori), Anna Maria Busia (Cd) ed Emilio Usula (Rossomori). Assenti gli altri, in primo luogo il Pd: chi per motivi personali, chi per lavoro.
«Il Comune – ha detto il primo cittadino – è l’ente chiamato a erogare la maggior parte dei servizi ai cittadini, ma si trova con le finanze “ingessate” a causa dei debiti fuori bilancio». Soddu ha precisato che il municipio non è al dissesto finanziario, ma le difficoltà ci sono e se non si interviene la deriva sarà inevitabile. A parlare chiaro sono i numeri. Ad oggi il Comune ha entrate in bilancio per 65 milioni di euro, che vanno via tra spese correnti (45 milioni) e spese in conto capitale (i restanti 20 milioni). Deve però far fronte a un disavanzo da riaccertamento di 16 milioni di euro, che costa 516mila euro all’anno per i prossimi trent’anni, a cui si sommano i 4,3 milioni di rata annuale per i 216 mutui attualmente in ammortamento: 50 i milioni residui da pagare, di cui 18,5 milioni per debiti fuori bilancio derivanti da condanne per espropri.
Le soluzioni si troverebbero in un incremento delle entrate grazie soprattutto all’aumento dei tributi o nei tagli alla spesa, ma il sindaco ha assicurato di non voler percorrere nessuna strada che abbia ricadute sulle tasche dei nuoresi. «La nostra richiesta – ha detto – è che la Regione e lo Stato ci aiutino con risorse finanziarie. Per consentire la futura convivenza democratica: o il Comune sarà in grado di intervenire o questa sarà in pericolo». La prospettiva più immediata sarebbe quella di rifinanziare la legge regionale approvata nel 2001 e poi modificata nel 2002 che mette a disposizione fondi per gli enti locali in sofferenza. E su questo Soddu ha chiesto ai consiglieri regionali di spendersi in sede di dibattito a Cagliari.
«Come ex sindaco capisco il problema», ha affermato Angelo Carta. «Io credo che se i soldi in Regione ci sono debbano essere usati e mi farò portavoce di questo». La necessità di rifinanziare la legge regionale è stata sottolineata dal deputato Roberto Capelli, aggiungendo allo stesso tempo che al territorio servono quegli investimenti strutturali e infrastrutturali rimasti sempre lettera morta. «Ma – ha concluso Capelli – bisogna rivolgersi direttamente all’assessore al Bilancio Raffaele Paci e non a Pigliaru». Di «urgenza di intervento» ha parlato Anna Maria Busia, mentre Gianfranco Congiu ha suggerito all’amministrazione di chiedere subito un incontro bilaterale con la Regione. Emilio Usula ha poi proposto al Comune di stilare un documento unitario con tutte le istanze che i consiglieri porteranno all’attenzione della Giunta regionale, proposta condivisa da Luigi Crisponi che ha anche chiesto di organizzare altri incontri per discutere di azioni congiunte «per il rilancio della Sardegna di mezzo». Nel dibattito è intervenuto il consigliere comunale Pierluigi Saiu (Uniti per Nuoro). «La Regione deve mettere le risorse – ha detto – ma bisogna anche pensare a spendere meglio le risorse, per metterci al riparo dal dover sempre chiedere l’elemosina». Critico l’esponente di M5S, Tore Lai: «La situazione è figlia di incapacità, non posso non rimarcare la disorganizzazione interna del Comune che non si è curato della parte entrate».