Associazioni contro lo spopolamento
di Sandro Biccai
Macomer, la Rete che ne riunisce 32 lancia la sfida a sostegno delle zone interne
26 febbraio 2021
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MACOMER. Riabitare la Sardegna interna. Non un semplice slogan ma una sfida epocale per impedire la desertificazione sociale e culturale di vaste aree della Sardegna alle prese con spopolamento diffuso, mancanza di lavoro e servizi, emorragia di giovani, diritti negati in tema di mobilità, salute ed istruzione. Una sfida irta di ostacoli, che vede impegnata in prima linea la Rete delle associazioni/comunità per lo sviluppo che, dopo alcuni rinvii causati dall'emergenza sanitaria pandemia, ha tenuto la sua prima assemblea nei locali del Centro intermodale di Macomer. Il coordinatore Fausto Mura, ha ricostruito i passaggi che hanno condotto alla costituzione della Rete, cui aderiscono attualmente 32 associazioni, e sottolineato l'importanza di«riunirsi e lavorare insieme, pur nell'autonomia di ciascuno, attorno a progetti condivisi che permettano una crescita coordinata tra aree urbane e rurali». Giammario Senes, già sindaco di Bonorva e presidente del Gal Logudoro-Goceano, ha parlato di un cantiere aperto, della necessità di un cambiamento radicale, dell'ipotesi di un nuovo piano di rinascita. Della Carta delle proposte come “strumento in itinere” ha parlato il sociologo Corradino Seddaiu, presidente dell'associazione Realtà Virtuose di Padru, mentre Daniele Lampis, segretario della Rete, ha rimarcato l'importanza di «un adeguata programmazione che porti a proposte concrete da sottoporre alla Regione nell'ambito di un quadro di interventi organici». Francesca Uleri dell'associazione Terras ha concentrato il suo intervento su agricoltura multifunzionale, turismo post pandemia e coordinamento di realtà virtuose oggi slegate. Da Torino è arrivato il sostegno convinto di Enzo Cugusi, presidente dell'Associazione Gramsci. Altri spunti di interesse sono stati offerti dagli interventi di Luca Pirisi, economista macomerese e rappresentante di ProPositivo; Benedetto Meloni, sociologo dell'ambiente e del territorio, ed esperto di sviluppo locale; Rosanna Carboni, vicepresidente dell'associazione Carrus; Checco Nieddu, della Pro loco di Silanus, Cinzia Unali, dell'associazione Baddesalighes; Alessandro Arrabito, dell'associazione Planarte Bosa e Natascia Talloru, dell'associazione Focus Sardegna. Le conclusioni sono state affidate a Salvatore Lai, dell'associazione Sardegna di dentro, che ha sottolineato l'esigenza di passare alla fase operativa coinvolgendo le forze vive delle comunità locali e ponendo come priorità la sanità territoriale e la scuola.