Nuoro, scatta l’allarme animali vaganti
di Luciano Piras
La polizia stradale: «Il problema numero uno restano le recinzioni, mancanti o danneggiate»
02 maggio 2022
3 MINUTI DI LETTURA
NUORO. L’ultimo caso segnalato in provincia è dell’altro ieri. Un muflone è sbucato all’improvviso sulla carreggiata: inevitabile l’incidente. L’animale è morto sul colpo; fortunatamente l’autista dell’auto non ha riportato alcuna conseguenza, a parte i danni subiti dal suo mezzo. È successo all’alba, al chilometro 35,5 della stada statale 389 var, la Nuoro-Lanusei, in territorio di Villanova Strisaili. Appena qualche giorno prima, invece, sull’altro versante si è rischiata la carneficina. Sulla statale 131 “Carlo Felice”, all’altezza di Abbasanta, nei pressi dello svincolo per Norbello: tre cavalli incustoditi investiti e uccisi, un camionista rimasto fortunatamente illeso nonostante l’impatto. «Purtroppo, in quest’ultimo caso, c’è da dire che, a parte la tragica fine dei tre animali che ci rattrista tutti, sicuramente è stata sfiorata la strage. Se anziché un autocarro, fosse stata coinvolta un’auto con una famiglia a bordo, la tragedia sarebbe stata ancora più immane» mette in guardia il comandante provinciale della polizia stradale di Nuoro, Leo Testa.
Dati alla mano, il dirigente conferma l’aumento degli incidenti dovuti ai cosiddetti “animali vaganti”. Tant’è vero che il tema sarà ancora una volta al centro di un nuovo vertice in prefettura. Oltre i consueti incontri periodici, la questione verrà affrontata presto dal Comitato operativo viabilità, davanti al prefetto Luca Rotondi. «Ogni giorno le nostre pattuglie – va avanti Testa – devono fare i conti con svariati capi di bestiame da allontanare, in particolare bovini che brucano lungo le cunette o addirittura occupano l’intera carreggiata». Il pericolo è sempre in agguato, insomma. Nonostante i numerosi cartelli che avvisano della possibile presenza di animali vaganti, anche domestici. Quest’anno gli incidenti rilevati sono già ben 36. «Uno, addirittura, ha coinvolto proprio una nostra pattuglia del distaccamento di Lanusei» spiega il comandante della polstrada. Specialità della polizia di Stato sempre operativa e sempre sul campo. Anche quando c’è da recuperate cani, o altri animali, abbandonati. Mercoledì scorso, per esempio, gli agenti del distaccamento di Macomer hanno trovato e salvato nove cuccioli di pastore maremmano, abbandonati a ridosso dalla 131, in un tratto del capoluogo del Marghine. Qualche mese prima, gli stessi poliziotti avevano recuperato un cane che vagava all’altezza del bivio sulla “Carlo Felice”.
«Nel caso degli incidenti, ad aggravare la situazione, spesso, vi è la mancanza di targhetta identificativa dell’animale coinvolto. Di conseguenza è impossibile anche l’identificazione del proprietario» sottolinea Testa. Nessun cartellino, nessun microchip. Nonostante gli obblighi previsti dalla normativa, stabilire responsabilità è una chimera. Il problema principale restano le recinzioni, soprattutto in alcuni tratti delle due arterie principali del territorio provinciale, la 131 dcn e la 389 var. «Dai nostri controlli emergono marcate criticità, prevalentemente la mancanza o il danneggiamento delle reti di recinzione delimitanti il piano viabile e le aree rurali» dice Testa. Le vicinanze immediate a Nuoro sono ad alta pericolosità. Dal capoluogo alle gallerie, nei due sensi, altrettanto. Come pure il versante della Baronia, direzione Olbia. Da Nuoro all’Ogliastra gli agguati si moltiplicano, passando all’altezza di Orani, Mamoiada, Orgosolo, Fonni, Villagrande Strisaili e Arzana. Anche intorno a Macomer scatta l’allarme. «Le aree comunali confinanti con le strade in questione non sono recintate – spiega il comandante della polstrada – e gli animali spesso sono incustoditi». «È fondamentale una “rete di prevenzione” – chiude Leo Testa –: tutti devono fare la propria parte. Per fermare gli incidenti dovuti agli animali vaganti è necessario l’apporto di tutti, dei proprietari dei terreni, privati o pubblici che siano, degli affittuari, dei gestori».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Dati alla mano, il dirigente conferma l’aumento degli incidenti dovuti ai cosiddetti “animali vaganti”. Tant’è vero che il tema sarà ancora una volta al centro di un nuovo vertice in prefettura. Oltre i consueti incontri periodici, la questione verrà affrontata presto dal Comitato operativo viabilità, davanti al prefetto Luca Rotondi. «Ogni giorno le nostre pattuglie – va avanti Testa – devono fare i conti con svariati capi di bestiame da allontanare, in particolare bovini che brucano lungo le cunette o addirittura occupano l’intera carreggiata». Il pericolo è sempre in agguato, insomma. Nonostante i numerosi cartelli che avvisano della possibile presenza di animali vaganti, anche domestici. Quest’anno gli incidenti rilevati sono già ben 36. «Uno, addirittura, ha coinvolto proprio una nostra pattuglia del distaccamento di Lanusei» spiega il comandante della polstrada. Specialità della polizia di Stato sempre operativa e sempre sul campo. Anche quando c’è da recuperate cani, o altri animali, abbandonati. Mercoledì scorso, per esempio, gli agenti del distaccamento di Macomer hanno trovato e salvato nove cuccioli di pastore maremmano, abbandonati a ridosso dalla 131, in un tratto del capoluogo del Marghine. Qualche mese prima, gli stessi poliziotti avevano recuperato un cane che vagava all’altezza del bivio sulla “Carlo Felice”.
«Nel caso degli incidenti, ad aggravare la situazione, spesso, vi è la mancanza di targhetta identificativa dell’animale coinvolto. Di conseguenza è impossibile anche l’identificazione del proprietario» sottolinea Testa. Nessun cartellino, nessun microchip. Nonostante gli obblighi previsti dalla normativa, stabilire responsabilità è una chimera. Il problema principale restano le recinzioni, soprattutto in alcuni tratti delle due arterie principali del territorio provinciale, la 131 dcn e la 389 var. «Dai nostri controlli emergono marcate criticità, prevalentemente la mancanza o il danneggiamento delle reti di recinzione delimitanti il piano viabile e le aree rurali» dice Testa. Le vicinanze immediate a Nuoro sono ad alta pericolosità. Dal capoluogo alle gallerie, nei due sensi, altrettanto. Come pure il versante della Baronia, direzione Olbia. Da Nuoro all’Ogliastra gli agguati si moltiplicano, passando all’altezza di Orani, Mamoiada, Orgosolo, Fonni, Villagrande Strisaili e Arzana. Anche intorno a Macomer scatta l’allarme. «Le aree comunali confinanti con le strade in questione non sono recintate – spiega il comandante della polstrada – e gli animali spesso sono incustoditi». «È fondamentale una “rete di prevenzione” – chiude Leo Testa –: tutti devono fare la propria parte. Per fermare gli incidenti dovuti agli animali vaganti è necessario l’apporto di tutti, dei proprietari dei terreni, privati o pubblici che siano, degli affittuari, dei gestori».
©RIPRODUZIONE RISERVATA