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Il caso

Processi saltati e organici carenti, c’è l’ok per assumere da altri bandi

Processi saltati e organici carenti, c’è l’ok per assumere da altri bandi

Nuoro, per risolvere l’emergenza giustizia il ministero dà la disponibilità per attingere da graduatorie regionali

20 ottobre 2024
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Nuoro Dopo mesi di segnalazioni, interventi, denunce pubbliche, astensioni dalla udienze in segno di protesta, e Sos lanciati da diversi settori sul rischio paralisi della giustizia, sembra essersi aperto uno spiraglio per risolvere il caso delle centinaia di udienze che saltano ogni settimana per “omesse notifiche”. Un problema legato alla carenza di organico dell’ufficio Unep e che tocca anche il sistema di recapito postale, incaricato delle stesse notifiche.

Nell’ultimo incontro che si è tenuto in Prefettura, convocato dalla prefetta Alessandra Nigro, al quale hanno partecipato anche il presidente del tribunale, Mauro Pusceddu, e l’ordine forense, guidato da Lorenzo Soro, sia dal ministero sia dalla Regione è arrivata la piena disponibilità per permettere al ministero di attingere dalle graduatorie regionali per assumere personale da destinare all’Unep ma anche ad altri settori scoperti del tribunale nuorese. Questa richiesta, del resto, era stata avanzata già qualche mese fa, sia dall’ordine forense, sia dal presidente Pusceddu, ed era approdata anche alla Camera attraverso una interrogazione del deputato di Forza Italia, Pietro Pittalis.

E ancora prima, a denunciare pubblicamente la questione, era stato lo stesso presidente del tribunale, Mauro Pusceddu. «Un sistema essenziale dovrebbe consentire a chi chiede giustizia almeno di vedere il suo processo partire – aveva scritto il numero uno dei magistrati nuoresi – noi magistrati, stiamo lavorando per darvi processi più veloci. E, i dati non mentono, nonostante tutto ci stiamo riuscendo. Ma da soli non bastiamo. E il giudice, di fronte ai perché di chi non riesce a ottenere un’udienza, diviene il viso di un problema che non può risolvere, ma non può distogliere lo sguardo, anche quando non abbiamo il potere di dare risposte. Le stiamo cercando tutti assieme. Condividiamo tutti la convinzione che ci servono risposte e ci servono subito. È ormai un problema di ordine pubblico. Serve evidentemente una volontà di alta amministrazione e politica attraverso scelte a livello centrale: non trasferire personale prima di aver bandito i concorsi, avere la possibilità di attingere ad altre graduatorie e soprattutto avviare procedure di mobilità interna che consentano la distribuzione delle forze, almeno nel distretto, secondo una proporzione razionale».

E la stessa richiesta era arrivata anche dall’ordine degli avvocati nuoresi, guidato da Lorenzo Soro, insieme alla segnalazione dell’inefficienza «del servizio di recapito da parte di Poste Italiane, società legittimata alle notifiche a mezzo posta degli atti giudiziari». All’ultimo incontro in Prefettura, dunque, il ministero ha confermato la soluzione che aveva già offerto in risposta all’interrogazione del deputato Pittalis: ha aperto alla possibilità di assumere il personale per il tribunale attingendo dalle graduatorie regionali avviando una seria interlocuzione con la Regione. Quest’ultima ha offerto una via concreta e in tempi ragionevoli.

E sul caso notifiche interviene anche Poste italiane. Ha assicurato che il servizio di recapito in generale a Nuoro provincia viene «svolto regolarmente e in modo continuativo». E per quanto riguarda gli atti giudiziari, ha spiegato che «il prodotto viene regolarmente avviato al recapito nel giorno stesso di ingresso ai centri di distribuzione o, al massimo, il giorno successivo». E quanto ai ritardi di consegna segnalati dal tribunale, Poste precisa come «tali possibili esiti non siano né necessariamente catalogabili come disservizi né automaticamente imputabili all’operatore postale incaricato del recapito», ma spesso siano legati alla «assenza diffusa di cassette di impostazione» e alla «frequente mancanza dei nominativi dei destinatari residenti nonché la quota rilevante di invii postali in arrivo riportante indirizzi errati o insufficienti e in diversi casi non rispondenti alla toponomastica».

Infine Poste precisa che «l’attività di recapito di corrispondenza è regolata dalle “Condizioni generali di servizio per il servizio universale postale” e che anche e soprattutto la consegna degli atti giudiziari e degli oggetti a firma avviene solo ed esclusivamente attraverso la verifica della rispondenza fra gli estremi anagrafici riportati sul plico e l’indirizzo del destinatario e non prevede, in caso di incongruenza, ulteriori verifiche».

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