La chiesa di Lula costruita sui resti di una sinagoga? Il parroco: «Un falso storico»
Don Totoni Cosseddu: «Correggiamo il pannello delle info sul sagrato. Non è giusto per i turisti, la storia non si costruisce sul sentito dire»
Lula “La chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta è stata edificata sui resti di un’antica sinagoga ebrea col tempo trasformata dal cristianesimo”. Questo recita il cartellone informativo che appare poco distante dalla piazza della chiesa di Lula e tanto basta a scatenare la reazione del parroco del paese, don Totoni Cosseddu: «È un falso storico – tuona il sacerdote originario di Orune –. Questa ipotesi non è suffragata da nessun riscontro scientifico. La storia non si ricostruisce sul sentito dire».
Quel cartellone informativo collocato nel sagrato di Lula è frutto del progetto “Legalità bene comune” che, con la cooperativa Lariso, riunisce le amministrazioni comunali di Lula, Siniscola, Posada, Galtellì e Osidda. «Va assolutamente rimosso – prosegue don Totoni Cosseddu –, o meglio, corretto. Ho già parlato con l’amministrazione comunale e stiamo studiando come fare per aggiornare l’informazione turistica quanto prima o si rischia di ingannare i visitatori del paese, visto che è scritto anche in lingua inglese. Dei costi se ne occuperà la parrocchia, non c’è alcun problema».
E ancora: «Quel cartello – prosegue il parroco – è lì sul sagrato da molto prima che io arrivassi a Lula. Era stato vandalizzato diverse volte, ma ora che sono in corso i lavori di restauro della nostra chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, è stato sostituito anche lui. Speravo che lo facessero inserendo le informazioni corrette, invece non è stato così».
La storia che ha portato alla costruzione della chiesa di Santa Maria Assunta è fatta di tappe piuttosto precise: «Venne edificata in stile neoclassico, così come la vediamo noi, nel 1886 – racconta don Totoni Cosseddu – dall’allora parroco don Ignazio Massaiu di Orune e quindi anche mio compaesano – sorride –. Quando ricostruì la chiesa, il Massaiu scrisse negli atti che la parrocchia di Lula era il primo luogo di culto cristiano sorto in diocesi ad opera di ebrei convertiti al cristianesimo condannati “ad metalla” (ai lavori forzati ndr) nelle miniere di Sos Enattos distanti alcuni chilometri dal paese. “Primo luogo cristiano” – continua il parroco –, vuol dire chiesa cristiana, non sinagoga».
Il pannello illustrativo che racconta della nascita della parrocchiale di Lula, dice anche che l’unico indizio che possa ricondurre a un precedente culto ebraico, sarebbe il ritrovamento di una lastra di granito sulla quale presumibilmente prendeva posta il rabbino. «Ma quale rabbino – chiude don Totoni Cosseddu –? Quando, dove e da chi è stato effettuato questo ritrovamento? Non se ne ha nessuna notizia. Non abbiamo elementi oggettivi scritti e tramandati che suffraghino tale tesi e nemmeno elementi archeologici. Resto a disposizione di tutti quelli che volessero ricostruire la storia di Lula fornendo dei dati facilmente riscontrabili nei documenti ufficiali».