La Nuova Sardegna

Nuoro

Emergenza sanitaria

Sos medico di famiglia: a Talana manca da tre anni

di Lamberto Cugudda

	Una veduta panoramica di Talana
Una veduta panoramica di Talana

Mai sostituito il precedente andato in pensione nel settembre 2021. Il sindaco Christian Paolo Loddo scrive alla Asl ogliastrina

12 novembre 2024
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Talana Il paese è senza medico di famiglia da tre anni e un mese, dal pensionamento di Guido Colombo datato 30 settembre 2021. Il sindaco Christian Paolo Loddo ha più volte sottoposto la gravità della situazione all’Asl Ogliastra, al distretto Sanitario di Tortolì e ad altri, ma niente è cambiato.

Oggi, 12 novembre 2024, il sindaco di Talana Christian Paolo Loddo ha scritto una lettera indirizzata ai vertici sanitari ogliastrini denunciando ancora un volta l’assenza di uno specialista nel suo paese. «Da quando il dottor Colombo è andato in pensione – dice il primo cittadino – mi risulta non ci sia stato alcun bando Ares per coprire il posto vacante a tempo indeterminato. Motivazione? L'ambito è costituito da Talana-Urzulei e, poiché a Urzulei (che dista 15 chilometri ndr) esercita ancora il medico di famiglia Sergio Serra, si può ancora tirare avanti. Nel frattempo viene garantito un Ascot (Ambulatorio straordinario di comunità territoriale) una volta alla settimana con Ignazio Casari. Sempre nel frattempo non si è presa in considerazione la possibilità di accorpare Talana con qualche Comune vicino e che abbia in dotazione più medici di famiglia, nonostante la palesata disponibilità di qualche dottore. Quando andrà in pensione anche Sergio Serra, Talana e Urzulei resteranno senza medico di famiglia e si tamponerà l'emergenza creando un altro Ascot a Urzulei per due volte alla settimana».

Il sindaco Christian Paolo Loddo precisa che, nel mentre, c'è un bando «pubblicato il 30 ottobre e con scadenza alle 24 di domenica 3» senza alcuna pubblicizzazione, per pochi giorni e per di più festivi. «Come amministratori siamo riusciti a sapere della sua esistenza il 31 ottobre – prosegue il primo cittadino –, per ammissione a denti stretti dello stesso personale Asl e l'abbiamo scovato non nel sito dell’Azienda sanitaria, come era prevedibile trattandosi di un bando per un tempo determinato, ma nel sito Ares».

Dal Comune fanno sapere che si è cercato di renderlo più visibile possibile con la propria messaggistica. L'unica persona che ha mostrato interesse ci ha poi ripensato. Il sindaco si pone alcune domande: «Perché si è lasciata Talana senza medico di famiglia? Perché si preferisce un Ascot a una assunzione a tempo indeterminato? Conviene davvero pagare a gettone i medici anziché assumerli in pianta stabile? Conviene davvero tenere questa situazione di precarietà? E se conviene, a chi conviene? È chiaro ed evidente che c'è una gestione fallimentare delle risorse. Ma questa è un’Asl che gode di buona salute? Qui si fanno bandi che vanno deserti, si assiste a dimissioni di medici. La vulgata che ci sono pochi medici secondo me non regge: in Sardegna per numero di abitanti ci sono tanti medici quanti nella media del territorio italiano. Le strutture ospedaliere periferiche chiudono mentre quelle dei centri urbani più popolosi non riescono a smaltire il carico di pazienti spesso alloggiati in corsia».

E qui, Loddo vede due ordini di volontà. Una è quella di lasciare che la situazione resti emergenziale al fine di consentire l'erogazione di fondi straordinari «fondi extra che servirebbero – dice il sindaco – per smaltire code per prestazioni specialistiche, per garantire un minimo di assistenza territoriale». E conclude: «L'altra volontà è ben più grave, di certo non siete voi i responsabili. La nostra terra sarda è oggi più che mai esposta a un assalto che ne vuole snaturare l'essenza identitaria al fine di rendere i suoi abitanti sempre più globalizzati. Per poter dare esecuzione a questo progetto, si sta slegando la popolazione dal territorio d'origine con due ordini di azioni: rendendo mediaticamente appetibile la vita nelle grandi città, rendendo disagiata la vita nei piccoli centri rurali».

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