“Pietrinu” il Jack Russell ritrovato torna a casa dopo cinque anni
Il cane si era perso a Bitti nel 2019. Ora è ricomparso a Nuoro, nelle campagne di Su Crastu
Nuoro «È la conferma che a volte i miracoli avvengono». Renato Brotzu lo dice con l’entusiasmo di chi ogni giorno ammira le meraviglie di madre Terra. «La storia di Pietrinu – racconta – è davvero emozionante». Pietrinu è un Jack Russell terrier: dato per morto ormai cinque anni fa, il cane è ricomparso a Nuoro, arrivato chissà come e con quali avventure da Bitti. «Ora è tornato a casa, a Bitti, dal suo padrone» assicura il fotografo naturalista.
Invecchiato, ma vivo e vegeto, l’amico a quattro zampe è apparso all’improvviso nelle campagne di Su Crastu, in un uliveto di proprietà di Renato Brotzu. «È successo il 23 dicembre scorso». «Il cagnolino era senza collare, un po’ sofferente, con la zampa posteriore ferita» racconta il documentarista nuorese. Autore di diversi libri, esperto di funghi, stavolta si è imbattuto in questo “grande” cacciatore di piccola taglia: «L’ho accolto e sfamato, e rimesso in forze, nella casa di campagna». Un Jack Russell terrier di dieci anni con il manto bianco con macchie nere. Brotzu si è dato da fare per rintracciare il proprietario. «Ma nei dintorni nessuno ne sapeva niente».
«Intanto il cane ha subito fatto amicizia con un cucciolo di Lagotto e insieme hanno esplorato l’uliveto e passato la notte. Il giorno dopo, il 24 dicembre, vigilia di Natale, è arrivata una veterinaria per applicare il microchip al Lagotto e per scrupolo ha controllato con l’apposito strumento di lettura anche il Jack Russell e... con grande sorpresa ha scoperto che il cane aveva il microchip». È scattata così la procedura dell’anagrafe canina, interrogando i registri al computer è stato individuato il nome del proprietario che ne aveva denunciato la scomparsa nel 2019: Raffaele Senes, un appassionato cacciatore di Bitti.
«Grazie alla collaborazione di un veterinario di Bitti, abbiamo recuperato il suo numero di cellulare e lo abbiamo chiamato». «Pietrinu è vivo» è stata la reazione immediata nell’incredulità del momento. «Raffaele non ha esitato neanche un minuto, emozionato e sorpreso si è precipitato a Nuoro, nonostante l’ora tarda, a ritirare il suo Jack Russell creduto morto cinque anni prima» va avanti Brotzu. Campione nella caccia al cinghiale, coraggioso e instancabile, Pietrinu era sparito nell’inverno del 2019, perso nel territorio tra Bitti e Onanì durante una battuta di caccia grossa.
«Come spesso succede, i cani nelle fasi di inseguimento perdono le tracce della preda e si trovano isolati e talvolta non trovano la strada del ritorno, costringendo i proprietari a cercarli per molte ore o giorni» spiega il fotografo naturalista. «Pietrinu il Jack Russell non fu mai ritrovato nonostante le ricerche che coinvolsero il proprietario e tutti i gli amici della sua Compagnia di caccia. Dopo molti mesi, furono ritrovati dei resti di un cane e si pensò che appartenessero a lui, a Pietrinu». Senes si era dovuto rassegnare, con grande rammarico.
«Assistere all’incontro tra il cane e il suo proprietario a distanza di cinque anni, è stata un’emozione unica – ribadisce Brotzu –: Pietrinu scodinzolava a mille, ha riconosciuto immediatamente il suo padrone. Raffaele ha subito abbracciato Pietrinu. Mentre lo accarezzava, gli diceva: “Ti ses fatu betzeddu” (sei invecchiato, ndr)». Ha preso il via così la pellicola dei ricordi vissuti all’ombra di Sant’Elia, monte Bannitu e Buon Cammino. Raffaele Senes ha raccontato mille storie di questo cane, «bravissimo a caccia – ha giura al momento del brindisi – e con un carattere affettuoso».